PASSIGNANO SUL TRASIMENO – Terza tappa per la mostra fotografica itinerante “Un amore dal grigio al colore” di Claudia Maggiurana e Marco Pareti che sbarca alla Rocca di Passignano sul Trasimeno dal 13 al 15 e dal 20 al 22 maggio (ad ingresso libero, con orario dalle 10 alle 19, tranne che per il 13 che sarà aperta dalle 16 alle 18). L’esposizione è organizzata dall’associazione “Vivo a Colori”, presieduta da Claudia Maggiurana, e gode del patrocinio della Regione Umbria, Provincia di Perugia, del Comune di Passignano sul Trasimeno, Rione Centro Storico, Gal Trasimeno Orvietano, Rtn Radio ed About Umbria.
L’inaugurazione è in programma sabato 14 maggio alle ore 17 alla presenza – oltre dei due curatori – di Sandro Pasquali, sindaco di Passignano sul Trasimeno, Paola Cipolloni, vicesindaco ed assessore comunale alle politiche sociali, i consiglieri regionali Simona Meloni ed Eugenio Rondini, Francesca Caproni, direttore del Gal Trasimeno Orvietano, le dottoresse Ambra Mariotti ed Alessandra Servoli, in rappresentanza della Breast Unit dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, e di Jacopo Manni, istruttore di attività motorie.
La mostra è composta da 35 pannelli che raccontano il percorso intimo della malattia di Claudia, riportati anche in un catalogo, realizzato con il sostegno del GAL Trasimeno Orvietano ed edito da Morlacchi. “A seguito di un percorso intenso e colorato, la mia esperienza della convivenza con un tumore al seno, viene riportata in questa mostra del tutto personale, dove narrerò una storia dal nome tumore o come dico io tuo amore”, spiega Claudia.
Con questa mostra itinerante ha preso ufficialmente il via l’attività dell’associazione nata per essere di sostegno sia al reparto di Breast Unit dell’ospedale di Perugia, effettuando delle donazioni, sia alle donne colpite da questa malattia e alle loro famiglie, organizzando una serie di appuntamenti per dare un supporto psicologico ed interattivo (come dei corsi di arte, di taglio e cucito, sedute di lettura…) di cui hanno bisogno per non sentirsi abbandonati. Tra le prime finalità c’è quella di contribuire all’acquisto del presidio elettromedicale Omnia, una modernissima apparecchiatura per il tatuaggio medicale. Si tratta di un dispositivo tecnologico con touch screen collegato ad un manipolo che è in grado di eseguire diversi tipi di trattamenti tra cui la ricostruzione non chirurgica dell’areola mammaria e del capezzolo, in modo da ridisegnare in maniera quanto più possibile simile al passato il seno operato.