Paolo Maffei, ecco l’uomo che ha scoperto 2 galassie

FOLIGNO – Un vero e proprio viaggio nella personalità e nella passione dell’astrofisico di fama internazionale, tra i pionieri della ricerca nell’astronomia dell’infrarosso. E’ la Biblioteca che conserva e tramanda l’attività di Paolo Maffei, grande scienziato ma anche e soprattutto uomo di grande umanità. E dalle grandi passioni. Quest’anno ricorre il decennale della scomparsa e la sua Foligno si appresta a celebrarlo con una serie di iniziative.
Ha lavorato negli osservatori di Arcetri, Bologna, Asiago, Amburgo e Catania. E’ stato docente di astrofisica in varie università italiane, ha ideato l’indirizzo spaziale all’interno del corso di laurea in ingegneria elettronica, sperimentato all’Università di Perugia. E’ annoverato tra i pionieri della ricerca nell’astronomia dell’infrarosso. Si è dedicato alla divulgazione scientifica con pubblicazioni di largo successo come “Al di là della luna”, “I mostri del cielo”, “L’Universo nel tempo”, “La Cometa di Halley”. Definirlo un figlio delle stelle, un curioso ben oltre lo scibile umano, è quasi riduttivo.
Classe 1926, il professore è scomparso nel 2009 e dunque la città d’origine alla quale è sempre rimasto legatissimo, si prepara a celebrare il decennale con una serie di iniziative che puntano a rendere onore alla sua immensa attività, che continua ad essere un pilastro nello studio dell’immensità celeste. Perché è stato proprio lui, nel 1968, a scoprire – attraverso l’analisi all’infrarosso – due galassie altrimenti non visibili (poiché la loro luce nelle frequenze del visibile è trattenuta dalle polveri che caratterizzano la Via Lattea) a cui è stato dato il suo nome: Maffei 1 (una galassia che, se direttamente osservabile, sarebbe uno degli oggetti più visibili del cielo) e Maffei 2.

Il baricentro è naturalmente la biblioteca-archivio che – grazie alla sensibilità della figlia Marta, con al fianco il marito Roberto Nesci, anche lui noto astronomo e docente universitario – conserva una mole di documenti preziosi per comprendere l’attività dell’astrofisico: ben 12.000 pezzi tra libri, riviste, fotografie, documenti vari, libri e documentazione di viaggio, a cui si aggiunge la collezione musicale: 4.700 pezzi tra dischi a 33 e a 78 giri, nastri magnetici, audiocassette e cd (con registrazioni inedite ed introvabili effettuate dal vivo direttamente da Maffei con la sua strumentazione) dedicati ad opera lirica e musica sinfonica e da camera. La nascita di questo polo nel Podere Formoni – a due passi da Sant’Eraclio, uno dei pochissimi rimasti pressoché integri nella fertile pianura folignate – è stata un’operazione culturale di grandissimo rilievo, pensata per rendere omaggio ad uno dei più importanti scienziati italiani, ma soprattutto per completare un progetto che lui stesso aveva avviato, facendo in questo caso di Foligno il “centro dell’universo”. Per la città un “investimento” di particolare rilievo, che arricchisce ancor più il patrimonio della conoscenza se si considera che ormai l’archivio di Paolo Maffei è stato dichiarato dal Ministero per i beni culturali di interesse storico e per questo vincolato.

“Mio padre – ci racconta Marta Maffeiteneva molto a questo progetto e noi, attuando una scelta di campo che ci ha portato persino a modificare la nostra vita, scegliendo di venire ad abitare e lavorare da Roma a Foligno, abbiamo voluto completare l’opera, ritenendo che fosse importante condividere passioni e studi dello scienziato con la comunità in cui aveva vissuto ed operato”. E se la struttura si presenta straordinaria agli occhi del visitatore che scopre un autentico “universo” dietro alla facciata di una tradizionale struttura contadina, il contenuto è altrettanto da guinness: l’archivio comprende migliaia fra libri, riviste, fotografie, libri e documentazione di viaggio, antichi giornali, raccolti dai membri della famiglia Maffei – Cimarelli dalla seconda metà dell’Ottocento. I contenuti più rappresentati seguono i campi di attività dei membri della famiglia, dalla matematica alla storia antica, alla religione, la storia locale, l’arte, l’agronomia, per concludersi con i libri e le carte del grande astronomo.
E così il 10 aprile, alle 16.30, nel Ridotto dell’Auditorium San Domenico – come anteprima della “Festa di Scienza e Filosofia – Virtute e Canoscenza 2019” – è in programma il convegno “Al di là della Terra, sulle orme di Paolo Maffei” per iniziativa del Lions Club Foligno, di cui Maffei era socio onorario per i suoi meriti di scienziato e divulgatore, con l’appoggio del Laboratorio di Scienze Sperimentali e dell’Associazione Astronomica Antares. Non solo: il Comune di Foligno ha deciso di intitolare a Maffei una strada nel polo scolastico, tra la scuola media “Piermarini” ed il Liceo Classico “Federico Frezzi”. L’evento è pensato per consentire una migliore comprensione del posto dell’uomo nel cosmo, attraverso le conoscenze scientifiche inserite in una comprensione più ampiamente culturale. In questo si possono riconoscere gli aspetti salienti del  lavoro di Paolo Maffei. Relatori saranno Cesare Barbieri, professore emerito dell’Università di Padova, astrofisico di livello internazionale; Piero Bianucci, giornalista scientifico, editorialista de “La Stampa” dove ha diretto il settimanale Tuttoscienze, autore di molti libri dedicati all’astronomia, alla questione energetica e alle scienze della Terra; Cesare Mazzoli, socio fondatore del Lions Club Foligno.

Rai Umbria intervista Paolo Maffei nel 1993
Riccardo Regi: Direttore di Vivo Umbria, Perugino, laureato in Lettere, giornalista professionista dal 1990, vice direttore dei Corrieri Umbria, Arezzo, Siena, Viterbo, Rieti per 18 anni.