NORCIA – Il terremoto ha distrutto un grande patrimonio storico artistico che nel centro Italia ha coinvolto tre regioni: Umbria, Marche e Abruzzo. Molte opere d arte sono state recuperate tra i calcinacci e messe a restauro una buona percentuale al deposito di Santo Chiodo.
Se lo spettacolare recupero della Pala di Jacopo Siculo a Norcia da parte dei Vigili del fuoco, ha salvato, da sicura distruzione, uno dei capolavori dell’arte umbra del ‘500, non da meno possiamo dire del recupero del polittico di Paolo Da Visso effettuato sempre dai Vigili del Fuoco, in collaborazione con il nucleo dei Carabinieri Patrimonio Artistico e tecnici della Sprintendenza delle Marche, presso Castelsantangelo sul Nera. Il polittico era situato presso la chiesa di San Vittorino già danneggiata dal sisma del 1997.
L’opera raffigura la Madonna col Bambino tra San Michele Arcangelo che uccide il drago, e Santo Stefano protomartire. Il polittico del XV secolo e’ considerato una delle più importanti opere del rinascimento camerte. Paolo di Giovanni (poi chiamato da Visso) era originario di Aschio, (paesino del Nursino, ceduto al comune di Visso nel 1255 e integrato nella Guaita Pagese).
Ultimo periodo della sua produzione fu condizionato dalla pittura senese di Stefano di Giovanni detto il Sassetta e di quella veneta tramite Carlo Crivelli. Tra le opere più importanti oltre che alla accennata “pala di Avignone” il polittico di Nocelleto “Madonna del Voto” (Visso); la pala di Ascoli Piceno raffigurante lo sposalizio mistico di Santa Caterina con il Battista, San Bartolomeo, (alla galleria Nazionale di Praga).I suoi allievi furono Tommaso di Pietro da Visso, Luca Raimondo e Benedetto di Marco di Castelsantangelo. A Visso, e’ indimenticabile, oltre alle sue opere sparse nelle chiese e nei palazzi civici, viene celebrato anche con un dolce: meringhe e marmellata “torta Paolo da Visso”.