Paolo di Giovanni detto da Visso e il Polittico recuperato dai Vigili del fuoco tra le macerie a Castelsantangelo sul Nera

NORCIA – Il terremoto ha distrutto un grande patrimonio storico artistico che nel centro Italia ha coinvolto tre regioni:  Umbria, Marche e Abruzzo. Molte opere d arte sono state recuperate tra i calcinacci e messe a restauro una buona percentuale al deposito di  Santo Chiodo.

Se lo spettacolare recupero della Pala di Jacopo Siculo a Norcia da parte dei Vigili del fuoco, ha salvato, da sicura distruzione, uno dei capolavori dell’arte umbra del ‘500, non da meno possiamo dire del recupero del polittico di Paolo Da Visso effettuato sempre dai Vigili del Fuoco, in collaborazione con il nucleo dei Carabinieri Patrimonio Artistico e tecnici della Sprintendenza delle Marche,  presso Castelsantangelo sul Nera. Il polittico era situato presso la chiesa di San Vittorino già danneggiata dal sisma del 1997.
 
Era sotto un metro di pietre e calcinacci a causa del crollo del muro che lo reggeva. Il polittico, e’ rimasto gravemente danneggiato con fessurazioni e lesioni.
 

L’opera raffigura la Madonna col Bambino tra San Michele Arcangelo che uccide il drago, e Santo Stefano protomartire. Il polittico del XV secolo e’ considerato una delle più importanti opere del rinascimento camerte. Paolo di Giovanni (poi chiamato da Visso) era originario di Aschio, (paesino del Nursino, ceduto al comune di Visso nel 1255 e integrato nella Guaita Pagese).
 
Paolo e’ il più importante pittore del territorio, attivo tra il 1431/35 – 1482 operante tra Umbria e Marche. Ma ecco le localita’ che lo hanno visto all’ opera: Castelsantangelo sul Nera;Visso; Pievetorina; Ussita, Montecavallo; Fiordimonte, Cascia e Norcia tutte localita’ colpite duramente dal sisma. Una sola opera reca la sua firma, ossia la tavola della Madonna in Trono, realizzata per la chiesa di Santa Maria dell’Oro a Terni, poi andata nel 1976 al Musee di Petit Palais ad Avignone, mentre i pannelli laterali raffiguranti San Bartolomeo e il Battista al Museum di Praga. Paolo da Visso ebbe una formazione in Umbria presso un pittore Folignate, mentre nel 1455 aprì di proprio una sua bottega nella città di Visso. Lo stile del nostro, e’ quello perfezionato dalle esperienze di maestri della pittura in Valnerina i camerinesi Angelo di Cola, Giovanni Beccati, Girolamo di Giovanni e Angelo Antonio.

Ultimo periodo della sua produzione fu condizionato dalla pittura senese di Stefano di Giovanni detto il Sassetta e di quella veneta tramite Carlo Crivelli. Tra le opere più importanti oltre che alla accennata “pala di Avignone” il polittico di Nocelleto “Madonna del Voto” (Visso); la pala di Ascoli Piceno raffigurante lo sposalizio mistico di Santa Caterina con il Battista, San Bartolomeo, (alla galleria Nazionale di Praga).I suoi allievi furono Tommaso di Pietro da Visso, Luca Raimondo e Benedetto di Marco di Castelsantangelo. A Visso, e’ indimenticabile, oltre alle sue opere sparse nelle chiese e nei palazzi civici, viene celebrato anche con un dolce: meringhe e marmellata “torta Paolo da Visso”.

Carlo Favetti: Nato a Ferentillo, ho pubblicato saggi d'arte, volumi di storia e libri di poesie. Ho collaborato con il Corriere dell'Umbria dal 1998 al 2010 e poi con il Il Giornale dell'Umbria. Nel 1993 ho fondato l'associazione culturale Alberico I Cybo Malaspina.