PERUGIA – Il consigliere Paola Fioroni (Lega-vice presidente Assemblea legislativa) richiama “tutti alla responsabilità” sottolineando la necessità di “interrompere la catena di false notizie relative ai posti di terapia intensiva che, in piena emergenza Coronavirus rischiano di essere socialmente deflagranti”. Per Paola Fioroni, “la verità, sui 25 milioni stanziati dal Governo, è che il super commissario Arcuri ha sprecato tre mesi senza riuscire a garantire all’Italia nuovi posti letto nelle terapie intensive, mentre la Regione Umbria ha garantito con mezzi propri l’incremento di oltre il 30 per cento delle terapie esistenti portandole da 69 a 97 e a tendere fino a 124. I fatti che si tenta di omettere – osserva Paola Fioroni – sono molteplici: con il decreto ‘Rilancio’ del 19 maggio, il Governo aveva infatti dato alle Regioni 30 giorni di tempo per presentare un piano regionale per l’incremento delle terapie intensive, il 18 luglio tutte le Regioni hanno completato l’invio al Ministero della Salute che in data 24 luglio li ha approvati e poi trasmessi alla Corte dei Conti che li ha a sua volta licenziati il 29 luglio, trasmettendoli definitivamente al Commissario Arcuri, ma soprattutto è stato omesso di evidenziare che l’Umbria è stata la Regione più virtuosa, assieme ad altre 5, inviando per prima il Piano regionale il 3 luglio.
Il Commissario – spiega quindi Paola Fioroni – aveva quindi i piani regionali definitivi redatti dalle Regioni, approvati dal Ministero della Salute e vidimati dalla Corte dei Conti il 29 luglio, ben tre mesi fa, ma la citata l’ordinanza n. 29 ed i bandi appalto delle gare, il cui l’affidamento diretto spettava al commissario Arcuri, sono arrivati solamente il 9 ottobre con una procedura che prevede 21 lotti i cui lavori partiranno, se tutto va bene, non prima di novembre, avviando dunque i cantieri in questo momento che la pandemia è di nuovo esplosa. I soldi c’erano, ma il commissario Arcuri – continua Paola Fioroni – non è ancora riuscito a spendere un euro. Gli umbri devono essere uniti, così come ha chiesto ieri la Presidente Tesei nel suo discorso in Assemblea”.