Pannelli fotovoltaici: l’accorato appello del sindaco di Riccardo Aquilini

TERNIOggetto: Richiesta di attenzione e salvaguardia del paesaggio del Comune di Montecastrilli. Inizia formalmente così la lettera aperta quanto accorata che il sindaco di Montecastrilli, Riccardo Aquilini, rivolge al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e, a seguire, a Giorgia Meloni, Francesco Lollobrigida, Gilberto Pichetto Fratin. 

Riccardo Aquilini

Al centro di tutto il timore che non solo il paesaggio di pertinenza del sindaco Aquilini ma diversi ettari dell’area interna Media Valle del Tevere e Umbria meridionale possano diventare “distese di specchi”. Ecco la lettera integrale.

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Egregi Signori,

mi permetto di scrivervi come Sindaco del Comune di Montecastrilli, per portare alla vostra attenzione un appello accorato per la salvaguardia e tutela del paesaggio, che rappresenta il bene più prezioso del nostro territorio. La nostra comunità si trova di fronte alla prospettiva di vedere le dolci colline umbre, con la loro bellezza incontaminata, coperte da pannelli fotovoltaici. Un intervento che equivarrebbe, metaforicamente, a coprire Piazza della Signoria a Firenze o la Fontana di Trevi a Roma: perderemmo la nostra più grande ricchezza, la nostra identità, quella bellezza naturale che ci rende unici.

Non sono contrario alle energie alternative, né tantomeno viene meno il mio senso di responsabilità di fronte alla crisi energetica, una sfida di primaria importanza che riguarda tutti noi. Tuttavia, mi preoccupa che, nel tentativo di rispondere a queste problematiche, siano sempre i territori più deboli e le comunità più piccole a pagare il prezzo più alto. Il Comune di Montecastrilli fa parte dell’Area Interna “Media Valle del Tevere e Umbria meridionale”, un territorio che, con tenacia, stiamo cercando di valorizzare attraverso un modello di turismo lento, dove le nostre eccellenze paesaggistiche ed enogastronomiche sono protagoniste. I numeri confermano che stiamo riuscendo in questo intento, ma la minaccia di un progetto che potrebbe distruggere tutto ciò che abbiamo costruito è reale.

Il nostro paesaggio è un patrimonio modellato da due forze essenziali: la natura, che ci ha donato colline dolci e meravigliose, e i nostri agricoltori, che come sapienti architetti hanno disegnato e continuano a modellare il territorio con le loro colture. Ogni campo, ogni filare di vite, ogni distesa di grano è parte di un quadro che racconta secoli di storia, di lavoro e di rispetto per la terra. Perdere questo patrimonio non significherebbe solo perdere la bellezza naturale e l’identità del nostro territorio, ma anche i nostri prodotti enogastronomici tipici, quei sapori autentici che attraggono turisti e che sono al centro della nostra economia locale.

La Convenzione Europea del Paesaggio (Convenzione di Firenze) e l’articolo 9 della Costituzione, che tutela il paesaggio come bene fondamentale della nazione, ci ricordano l’importanza di proteggere e valorizzare questo patrimonio. Tuttavia, l’implementazione di questi impianti rischia di minare tutto ciò: il turismo ne soffrirebbe, i prodotti tipici potrebbero scomparire e, di conseguenza, le persone, prive di un motivo per restare, se ne andrebbero, lasciando la nostra area interna a diventare un’area morta. Questo scenario è l’antitesi di ciò per cui noi, come amministrazione locale, lavoriamo ogni giorno.

Nonostante la Regione Umbria sia una delle poche ad essersi dotata di un regolamento sul fenomeno agrivoltaico, purtroppo noi amministratori locali ci troviamo nella posizione di non avere parola nelle decisioni che riguardano direttamente il nostro territorio. Ci sono voluti ben 16 anni per approvare il Piano Regolatore Generale (PRG), uno strumento fondamentale per la pianificazione e lo sviluppo del nostro comune. E ora, in un batter d’occhio, tutto rischia di essere stravolto da decisioni prese altrove: i primi 16-20 ettari di terreno agricolo, destinati alla produzione e all’agricoltura, stanno per diventare distese di specchi, con la concreta paura che altri progetti simili seguano a ruota.

Le amministrazioni locali, pur essendo profondamente radicate e in sintonia con il proprio territorio, vengono private di un reale potere decisionale in progetti di tale portata. Un Vostro autorevole intervento potrebbe sensibilizzare il Governo e le istituzioni competenti affinché venga riconosciuto ai comuni il diritto di partecipare attivamente a queste decisioni, che determinano non solo il futuro delle nostre terre, ma anche la qualità della vita dei nostri cittadini.

Ecco perché vi chiedo di intervenire per evitare che il nostro paesaggio, una delle eccellenze che contraddistingue l’Italia, venga sacrificato. Come sindaco, non posso accettare di subire passivamente uno scempio simile sul “mio” territorio. Non è solo una questione estetica: si tratta di proteggere la nostra identità, il nostro modo di vivere e di dare un futuro alle prossime generazioni.

Vi ringrazio per l’attenzione e per aver ascoltato il mio appello, che è anche lo sfogo di un sindaco che quotidianamente si impegna a migliorare le condizioni di vita di quasi 5.000 cittadini, preservando ciò che abbiamo di più prezioso: la nostra terra. Questa parte d’Italia, pur non avendo incontrato l’arte dei grandi maestri come Raffaello o Bernini, è stata modellata dalle mani dei nostri contadini, che con dedizione hanno plasmato uno dei più bei paesaggi che il nostro Paese possa offrire.

Vi invito a venire a visitare il nostro territorio, a conoscere questa parte d’Italia cosiddetta “minore”, che nonostante tutto rappresenta un tesoro di inestimabile valore. Sarebbe per noi un onore mostrarvi con orgoglio ciò che stiamo cercando di difendere: un paesaggio che, come un’opera d’arte, merita di essere ammirato, protetto e tramandato.

Distinti saluti,

Montecastrilli, 11 10 2024 Riccardo Aquilini

Sindaco di Montecastrilli

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La foto di copertina è da intendersi come generica e non riferita a specifiche aree territoriali umbre

Redazione Vivo Umbria: