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Palio dell’Arrampicata, a Gualdo Cattaneo il terziere Monte vince la sfida 2019 all’ombra della massiccia Rocca

GUALDO CATTANEO – E’ allo scoppio di un petardo che prende avvio una folle corsa in cui dodici portatori per rione percorrono la salita che conduce in Piazza Grande portando una pesante torre in legno con il vessillo della contrada. A conquistare il Palio è chi giunge per primo davanti alla scalinata del Palazzo Comunale. A Gualdo Cattaneo si è rinnovata la sfida del Palio medievale dell’Arrampicata. Ha vinto il Monte, dopo sei anni di attesa.


Il 3 settembre di ogni anno questo bel borgo umbro caratterizzato dalla mole possente della Rocca chiamata “dei Borgia” in onore di papa Alessandro VI, costruita sul finire del Quattrocento, ridà vita al Palio dell’Arrampicata che rievoca gli attacchi e gli assedi subìti nel tempo da parte di Perugini, Folignati, Tuderti e Spoletini in epoca medievale. Il pretesto è quello dei festeggiamenti in onore del patrono gualdese, il Beato Ugolino, e la manifestazione consiste in un corteo storico con un centinaio di figuranti in costume quattrocentesco e nella gara tra i terzieri Pieve, Rocca e Monte.
Si comincia l’ultima settimana di agosto per finire appunto il 3 settembre, in concomitanza con la festa del Beato che fu priore e fondatore dell’eremo di San Giovanni, morto il 1º gennaio 1260. In questo scorcio di fine estate si svolgono spettacoli di vario genere nello splendido cortile della Rocca, fino al giorno clou, il più denso di avvenimenti folcloristici. Il castello riprende le fattezze di un tempo, tornando a vivere in un’atmosfera rinascimentale. I gualdesi ritornano indietro negli anni e respirano la stessa rivalità di allora. Gualdo, avvolto nella luce di mille fiaccole e dai colori delle bandiere, aspetta che si svolga la gara finale.



La mattina del 3 settembre, durante la Messa in onore del Beato Ugolino si svolge l’investitura dei priori, i quali dichiarano, davanti al popolo, di proteggere il paese dagli attacchi. La sfida consiste in una corsa con dodici portatori per contrada, che portano una riproduzione della fortezza principale del Comune, la Rocca dei Borgia, del peso di un quintale. I portatori delle tre contrade partono da tre punti diversi del castello: Villa Reginaldo, via Valle, Riservo. L’inizio della competizione avviene al suono delle campane e al rullo dei tamburi, intorno alle ore 23. Vince la contrada che per prima deposita la propria torre al centro della piazza, davanti alla sede comunale, dove li attende il Podestà del paese. E per il 2019 l’ambito premio è andato al Monte guidato dal priore Leonardo Boccanera, seguito nell’ordine da Rocca e Pieve. Come tradizione, alla fine uno spettacolo pirotecnico ha chiuso i festeggiamenti.
Gualdo Cattaneo merita sicuramente una visita: scenografica la Torre che domina Piazza Grande, nella quale campeggia un ulivo simbolo di pace e di prosperità e che richiama la produzione di un ottimo olio extravergine di olivo nel territorio, lungo la Strada del Sagrantino. Il mastio (80 metri di circonferenza alla base e un’altezza di 20 metri, 5 piani in cui si trovano tutti gli elementi abitativi necessari alla difesa e alla residenza della guarnigione) è l’elemento più visibile della fortezza triangolare costruita tra il 1494 e 1498 e dotata di due rondelle laterali comunicanti tra di loro attraverso un sistema di cunicoli sotterranei. Una posizione strategica quella del borgo, “castello arroccato sulle propaggini dei Monti Martani, tra i torrenti Puglia e Attone”, tra la Valle umbra (quella che va da Foligno a Spoleto) e la valle tiberina (quella delineata dal tratto umbro del Tevere). La sua fondazione viene fatta risalire al 975.



Patrono della cittadina è, come detto il Beato Ugolino, il cui corpo è conservato in una teca di cristallo collocata nella cripta della chiesa dei santissimi Antonio e Antonino di Gualdo, diventata meta di pellegrinaggi nei secoli. Si ha memoria del culto già dal 1483; la venerazione di Ugolino da Gualdo Cattaneo è stata confermata da papa Benedetto XV nel 1919.

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