PERUGIA – L’idea è buona: realizzare un percorso di visita guidato delle varie componenti del Palazzo dei Priori di Perugia per dare al pubblico la possibilità di conoscere i luoghi della storia, dell’arte e dell’assetto civico all’epoca del libero Comune. Il progetto si chiama “Civitas Perusina – Storia, Arte e Istituzioni a Palazzo dei Priori”.
Oltre al Comune di Perugia i soggetti che lavoreranno in questo senso stando al protocollo d’intesa, sono il Nobile Collegio della Mercanzia e il Nobile Collegio del Cambio, le due più antiche istituzioni della città.
Il percorso comprenderà la visita del Collegio della Mercanzia, con i suoi pregiati arredi lignei, del Collegio del Cambio, con il ciclo pittorico del Perugino, e tre sale del primo piano del Palazzo, ad oggi riservate all’uso amministrativo e pressoché precluse al pubblico: la Sala Rossa, con il poderoso affresco di Dono Doni (1572); la Sala Gialla, affrescata da Matteuccio Salvucci con le storie di San Francesco e San Domenico; e la sala del Consiglio comunale, con la Pietra della Giustizia (1234) e con la lunetta dipinta da Pinturicchio.
Un palazzo, tanta storia
Il Palazzo pubblico di Perugia è chiamato “dei Priori” a documento della plurisecolare suprema magistratura che era a capo del “reggimento” del libero Comune, quella dei dieci Priori, e che tale rimase fino all’epoca napoleonica sotto l’egemonia delle due principali arti e il concorso delle restanti. Gli arredi, gli affreschi e le decorazioni, le composizioni di quei luoghi della vita pubblica, proiezione della ricchezza guadagnata con i commerci e della magnificenza di queste istituzioni, testimoniano l’importanza di questa grande casa della Civitas Perusina e il rilievo che rifletteva verso l’interno e verso l’esterno. Lo stesso per cui, a metà del secolo XIV, il civis Perusinus Bartolo da Sassoferrato, il più grande giurista dell’età di mezzo, scrisse che tale era l’importanza raggiunta da Perugia che facit haec lex quod civitas Perusina non subsit Ecclesiae nec Imperio.