FERENTILLO – Al via il recupero di un singolare edificio storico in un altrettanto luogo di chiara preziosità ambientale e culturale della Valnerina, ossia il palazzo del cosiddetto “Priore” dell’abitato di Gabbio di proprietà della famiglia Costantini.
Il palazzotto probabilmente risalente ai primi anni del XIV secolo e successivi, è stato realizzato tutto in pietra, segue lo stile e l’ architettura altomedievale, non comune ad altre realtà, perché qui, all’epoca, la famiglia Costantini Marsilio, già da intere generazioni ha preservato con interventi intelligenti la memoria storico-architettonica dell’ edificio mettendo al bando la cementificazione selvaggia. Basti guardare le foto, il palazzo non è stato manomesso o deturpato da interventi che possano in qualche modo sminuire, sia il valore storico che l’ impatto ambientale. Situato all’estremità dell’abitato, circondato da ulivi, protetto dalla parete rocciosa, dalle finestre incorniciate da stipiti e architravi in pietra, verso sud, si può scorgere tutto il resto della pianura ferentillese solcata dal Nera, fino a scoprire Casteldilago e Montefranco; a ovest le frazioni di Mura, Ampognano e San Mamiliano.
Il palazzotto nella sua maestosità ci rivela importanti fatti storici di questo luogo, legato soprattutto alle tradizioni popolari, agli usi e costumi delle genti che hanno vissuto in questo angolo di paradiso lungo una mulattiera che passando nel fitto bosco raggiungeva le frazioni di Nicciano e Loreno. Nei locali dislogati nei vari livelli, si poteva scorgere tutta la originalità degli arredi e delle suppellettili rimaste intatte e curate dai proprietari. Il grande camino dove la signora Anna cuoceva gli arrosti, metteva ad asciugare i vestiti dopo il bucato nei giorni d’ inverno. Gli odori della biancheria sempre ripiegata nelle cassapanche che quando aprivi il coperchio, sentivi l’odore della lavanda, raccolta in mazzetti sul fondo.
Le credenze a muro dai grandi sportelloni, dove sugli scaffali di legno trovavi barattoli di marmellate di ogni tipo, il miele, le passate di pomodoro nelle bottiglie, i carciofini sott’olio. E poi nel periodo natalizio, sui travi della cucina ogni volta che si macellava il maiale, si notavano appesi ad asciugare per poi salare negli scantinati prosciutti, salsicce, capocolli, sanguinaccio…
La famiglia Costantini Marsilio e oggi il figlio Enrico sono i veri proprietari di Gabbio, perché sono loro che da generazioni conservano le memorie di un luogo ricco di tradizioni e ricordi di quel passato sempre presente e vivo nel cuore dei “veri ferentillesi” che qui sono nati e vissuti da generazioni in generazioni. Ed è bello che ci sono persone legate alla loro terra nativa e, la famiglia Costantini ne è un esempio.
Tutti noi, che conosciamo questo luogo, queste persone, ci auguriamo che dopo il recupero, questo imponente edificio, oltre alla sua funzione di affetti familiari, possa diventare, perché no, anche un punto di incontro tra generazioni per utilizzare tanto patrimonio, con attività di valorizzazione culturale e socio aggregativi. Gli ambienti al piano terra si prestano benissimo a questo tipo di attività e crediamo che l’ idea possa essere presa in considerazione. Insomma, auguriamo alla famiglia Costantini Enrico di Gabbio di terminare i lavori di recupero al più presto affinché tutti possano ammirare e godere della bellezza di uno dei tanti gioielli architettonici della storia ferentillese.