Orvieto, dieci progetti per il “Recovery Plan Umbria”

ORVIETOOltre 30 milioni di euro per 10 progetti. E’ il primo pacchetto di proposte che il Comune di Orvieto sottoporrà alla Regione Umbria nell’ambito del confronto aperto sul documento “Recovery Plan Umbria” che sarà inviato al Governo per costruire il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). I progetti rientrano tra le sei missioni, legate ad altrettante aree tematiche strutturali di intervento, funzionali a realizzare gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del Governo.
“Rivoluzione verde e transizione ecologica”
E’ stato inserito il progetto di fattibilità tecnico economica della bonifica del primo calanco della discarica “Le Crete”, esaurita nel 1997 e di proprietà del Comune di Orvieto, gli interventi di consolidamento della Rupe di Orvieto e quella di Sugano, la realizzazione di una pista ciclabile/ciclovia che connetta i principali insediamenti che costituiscono l’agglomerato di Orvieto, il rinnovo degli impianti e la sostituzione con gruppi ottici a Led dei corpi illuminati di tutti gli edifici di proprietà comunale e di tutta la pubblica illuminazione del territorio comunale, l’intervento di mitigazione del rischio sismico e di efficientamento energetico delle scuole di proprietà del Comune.
“Infrastrutture per la mobilità e le telecomunicazioni”
Sono stati presentati i progetti del casello Orvieto Nord sull’A1 e del rifacimento del ponte dell’Adunata sul fiume Paglia.
“Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo”, “Salute” ed “Equità sociale di genere e territoriale”
E’ stata proposta la realizzazione del palazzetto dello sport in località La Svolta, la telemedicina per l’ospedale “Santa Maria della Stella”, il collegamento con la fibra per tutte le frazioni del Comune di Orvieto e il cablaggio con la fibra per tutte le sedi degli uffici comunali.
Si tratta di proposte coerenti con le linee di intervento e con i tempi richiesti dal Pnrr che impone progetti rendicontabili entro il 2026”, spiega il sindaco, Roberta Tardani. “Riteniamo – afferma – che queste proposte, come richiesto dalla governatrice Donatella Tesei, abbiano anche una validità strategica per la regione abbracciando le esigenze dell’intero territorio orvietano. L’intervento sul primo calanco della discarica si pone come obiettivo il risanamento ambientale e un importante abbattimento dei costi di manutenzione, il casello Orvieto Nord sull’A1 non rappresenta solo un’occasione di sviluppo e di attrattività per l’area industriale di Bardano ma anche la possibilità per l’Umbria di aprire una nuova porta verso l’alto Lazio, il rifacimento del ponte dell’Adunata, per cui c’è in corso un progetto di fattibilità da parte di Anas, risponde all’esigenza di rendere la struttura capace di contenere in maniera più efficace i flussi dovute alle piene. L’idea ambiziosa di telemedicina che abbiamo in mente, infine, punta a dare una nuova mission all’ospedale di Orvieto, a migliorare attraverso la digitalizzazione la qualità dell’assistenza e può rappresentare anche un’opportunità di sviluppo economico per le imprese innovative. Alla presidente Tesei, nell’ambito del confronto sul Recovery Plan  abbiamo peraltro sottoposto anche le questioni relative alla rifunzionalizzazione dell’ex caserma Piave e dell’Alta Velocità. Sull’ex Piave si potrebbero aprire ragionamenti nei più ampi progetti di rigenerazione urbana previsti dal Pnrr ma nel frattempo ci attendiamo che la giunta regionale, come abbiamo richiesto, attivi l’iter per il coinvolgimento di Invitalia nella ricerca di potenziali investitori. Sull’Alta Velocità comprendiamo come la fattibilità tecnica di una fermata a Orvieto si scontri con la sostenibilità economica e che la scelta di Orte ci avvicina un po’ di più al Frecciarossa. Ma ora servono treni che favoriscano l’afflusso ai Frecciarossa e collegamenti ferroviari in grado di accorciare i tempi di percorrenza su Roma e Firenze”.
Redazione Vivo Umbria: