FOLIGNO – Cittadini-editori: è questa forse la definizione più bella dell’associazione Orfini Numeister che compie un quarto di secolo. E sì, perché il sodalizio costituito a Foligno nel 1993 – che ha voluto trarre il suo nome dai due stampatori dell’editio princeps della Divina Commedia (Foligno, 11 aprile 1472) l’orafo incisore e medaglista Emiliano degli Orfini e il prototipografo Johann Numeister – promuove, soprattutto attraverso l’attività editoriale, la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale dell’Umbria e in particolare dell’area folignate. Ma non solo.
Dal 15 al 24 novembre, per celebrare il venticinquennale, l’associazione ha così promosso dieci giorni di iniziative che avranno la punta di diamante nella mostra che nei locali dell’ex teatro Piermarini, in corso Cavour, avrà il pregio di far incontrare autori, sostenitori e lettori e di riprendere in mano i libri prodotti nel corso di tanti e, perché no, “pensare al futuro” come dice la presidente Rita Fanelli Marini.
“Un quarto di secolo di vita è un momento importante che vogliamo sottolineare a tutti e al contempo offrire alla città una visione per quanto possibile esaustiva del nostro impegno – commenta la professoressa Marini – desideriamo far conoscere sempre più approfonditamente le opere come libri e stampe d’arte, prodotte in questi anni con la presentazione delle nostre sei collane: Documenti; Arte; Eventi; Parole per; Spazi, Momenti, Culture; Reprint”. Decine e decine di titoli di grande spessore. L’inaugurazione della mostra è fissata per venerdì 15, alle ore 17, con la partecipazione di Giovanna Giubbini, soprintendente archivistica e bibliografica per l’Umbria e le Marche, e di Marica Mercalli, soprintendente archeologica Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria.
Accanto all’attività editoriale, l’associazione ha maturato anche una notevole esperienza nella promozione e nella distribuzione delle opere stampate, tanto che sono presenti nelle più accreditate biblioteche nazionali ed estere. Ma cosa significa diventare soci di Orfini Numeister? “Aderendo all’associazione si può contribuire alla costruzione di iniziative di grande valore culturale e sociale – spiega Rita Fanelli Marini – i nostri soci versando la quota annualeoltre a sostenere le varie attività e contribuire alla realizzazione delle pubblicazioni, ricevono le copie dei libri realizzati nell’anno sociale”. Senza perdere d’occhio l’impegno ambientale, visto che in fondo di carta si tratta: “A partire dal 2008 abbiamo scelto di adottare per i nostri libri una carta proveniente da foreste correttamente gestite dal punto di vista sociale, ambientale ed economico – sottolinea la presidente – questa certificazione riguarda tutta la catena di custodia, dal produttore iniziale allo stampato, costituendo per ogni nostra pubblicazione un valore aggiunto”.
L’impegno dell’associazione Orfini Numeister prende del resto le mosse dalla grande tradizione folignate in tema di stampa. La storia in tal senso è ripercorsa dal Museo della Stampa allestito a Palazzetto Orfini, abitazione della famiglia del prototipografo Emiliano, il cui ingresso è in via Pertichetti attraverso il portale rinascimentale con l’iscrizione “Laborandum Ut Quiescas”. Da un escursus sulla produzione della carta a Foligno e dalle prime cartiere si arriva sino ad oggi, con la presentazione del torchio quattrocentesco da stampa. Ma si va anche oltre nella Sala degli incunaboli con le carte con filigrana e delle matrici per stampa. le teche raccolgono le edizioni quattrocentesche della prototipografia Orfini Numeister, approfondite anche attraverso le versioni su touchscreen; la “Sala del civil consesso” raccoglie encomi, epitalami, dottorati, monacazioni e i giornali editi a Foligno. Nella Sala dei Lunari c’è una panoramica di lunari ed almanacchi, soprattutto il famoso Barbanera; sono poi esposte locandine e testimonianze del teatro Apollo Piermarini (1827-1944).
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