PERUGIA – Grazie. Al maestro Simone Zanchini. Ha regalato al pubblico di Perugia che stasera, 16 aprile, era ammirato per il profluvio di note ed emozioni che sono andate ben oltre le partiture, per la prima esecuzione assoluta di Four Colors che il fisarmonicista ha commissionato al compositore Roberto Di Marino. Il quarto momento, o colore se volete, dopo Amethyst, Magenta e lo struggente Sepia, Red, è stato esaltante: è sembrato che si fossero messe improvvisamente a suonare le canne dell’organo della Basilica di San Pietro.
Grazie, ancora, per aver riproposto mirabilmente Opera Concerto di Richard Galliano, il Bandeon Concerto dello stesso Roberto Di Marino e la mirabile trasposizione in fisarmonica del mitico bandoneon di Astor Piazzolla di Tango Suite.
Grazie al direttore d’orchestra Giovanni Conti che fin dal primo attacco di bacchetta ha messo nel gesto ritmo e poesia, spiegando in un attimo perché è di fatto il “pupillo” del maestro Riccardo Muti nonostante la sua giovanissima età: 26 anni. Un talento che si è fortificato con lo studio e una evidentissima passione destinato a raccogliere eredità importanti.
Grazie all’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini. Una armonia perfetta, un’espressione corale impressionante per dinamica e “muro” sonoro. Questa idea geniale ancora una volta di Muti che raccoglie musicisti dai 18 ai 30 anni, si è espressa al meglio con una compattezza e liricità perfette.
Grazie a Laura Musella, direttore artistico di Omaggio all’Umbria, che anche stavolta è riuscita a dare forma a un concerto coinvolgente, di pregio assoluto, originale, che ha voluto dimostrare come la fisarmonica, strumento giovanissimo e talvolta ritenuto minore, possa assieme all’orchestra assurgere a voce solista emozionante, carica di una melodia popolare nel senso più coinvolgente possibile e, allo stesso tempo, così alta nel suo fluire melodico e soprattutto ritmico, con tempi dispari a gogò trascinanti.
Grazie a chi ha costruito la Basilica di San Pietro: la sua acustica si conferma pregiatissima, unica. Peraltro si è mostrata coreograficamente ancora più bella grazie alla nuova illuminazione che esalta i suoi affreschi.
Grazie, ultima ma non ultima, alla Fondazione Perugia che ha voluto fortemente questo concerto che prosegue nel solco della tradizione di proposte di vera qualità concertistica e che, per voce della presidente Cristina Colaiacovo, presto verranno proposti anche a Gubbio ed Assisi.
Grazie al pubblico. Perché ha battuto le mani, seppure non si fa, tra un allegro furioso e moderato malinconico senza attendere la fine dell’opera. Genuinamente eccitato da una musica elettrizzante.
Soprattutto grazie alla musica. A questa musica.
Fotoservizio: Gian Carlo Belfiore