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Opera del Duomo e Unitre Orvieto insieme per un trittico di iniziative dedicate a Luca Signorelli

ORVIETO – In occasione dei 500 anni dalla morte di Luca Signorelli, Opera del Duomo di Orvieto e Unitre – Università delle Tre Età di Orvieto proporranno, in piena sinergia e condivisione di intenti, tre appuntamenti culturali di spessore rivolti all’intera cittadinanza.

Sarà Alessandra Cannistrà, curatore del Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto, ad inaugurare la serie con l’incontro “Signorelli e il Rinascimento a Orvieto”, programmato per lunedì 17 aprile alle ore 17 al Museo Emilio Greco.

“Per l’Unitre – aggiunge il presidente maestro Riccardo Cambri – interagire con le competenze dell’Opera del Duomo di Orvieto rappresenta un grande privilegio e un arricchimento culturale che ricadrà positivamente sui nostri associati. La collaborazione oramai consolidata con l’Istituzione presieduta dall’ingegnere Taddei è vitale per lo svolgimento delle nostre attività culturali, grazie alla gentile ospitalità presso il Museo Greco di una parte rilevante della nostra programmazione. Ringrazio la dottoressa Cannistrà per averci riservato un argomento signorelliano di così alto respiro”.

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“Signorelli e il Rinascimento a Orvieto”

di Alessandra Cannistrà

Il filo rosso che lega la cattedrale orvietana al suo museo passa per alcune opere di particolare significato per le vicende artistiche di questo luogo unico al mondo. Così, in occasione del V anniversario della morte di Luca Signorelli abbiamo la possibilità di seguire al Museo dell’Opera del Duomo alcune interessanti tappe di quel ‘tracciato rinascimentale’ che a Orvieto si sviluppò dal cantiere quattrocentesco del duomo intorno ai grandi artisti presenti nel corso del XV secolo: Gentile da Fabriano, Piermatteo d’Amelia, Antonio da Viterbo, Pinturicchio e, sulle impalcature della Cappella Nova, Beato Angelico e Luca Signorelli. Tra i momenti di maggior interesse: la grande tavola della Maddalena, dipinto di valenza civica oltre che devozionale originariamente collocato anch’esso nella Cappella Nova; la “tegola” del doppio ritratto legata alla storia della fortuna degli affreschi del Finimondo; e la Libreria Albèri, rarissimo esempio di biblioteca privata annessa a una cattedrale.

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