Oggi torna a Nicciano la festa nell’eremo di San Gerolamo

FERENTILLO – Nella frazione di Nicciano, nella vallata del fosso del Solenne, torna oggi, sabato 28 settembre, la tradizionale ricorrenza di San Gerolamo. Una tradizione che rimonta nella notte dei tempi attorno al piccolo eremo abbarbicato su una collinetta, a strapiombo su un corso d acqua limpida pura e cristallina. I fedeli, del paesi vicini Nicciano, Lorenzo, Ancaiano,  Belvedere, in processione, di mattina presto partono dalla frazione di Nicciano e su una antica e alquanto singolare mulattiera, si inoltrano su quel sentiero un tempo solcato a dorso di asino o mulo da viandanti e pellegrini.
La tradizione o leggenda racconta che qui visse ai primi secoli del cristianesimo in Valnerina un eremita.  La cappella (qui sopra e nella foto di copertina) tutta  in pietra e’ stata di recente restaurata e per questa occasione, l’ interno viene riassettato e adornato di fiori da parte dei santesi. La tela originale che raffigura San Gerolamo con il leone e’ conservata nella chiesa di Nicciano, per sfuggire ai possibili furti. L’attuale dipinto sull’ altare dell’eremo e’ stato realizzato e donato  dal pittore locale Renato Eleodori. Quindi domenica prossima presso l’ eremo confessioni e alle 10 Santa Messa con distribuzione delle ciambelle. Tempo permettendo, questa è l’ occasione per partecipare alla escursione all’eremo e immergersi nella natura incontaminata. Poi per gli amanti dell’ arte si potrà  visitare la chiesa di San Michele Arcangelo che un vero gioiellino rinascimentale. Facciata a capanna, campaniletto a vela, portale architravato i pietra con stemma del Capitolo Lateranense. Interno, affreschi votivi rinascimentali della scuola dello Spagna realizzati dall’ allievo Giovanni di Girolamo Brunotti raffiguranti Madonna col Bambino, San Sebastiano, Sant’ Antonio Abate e altri Santi. Una bella statua lignea policroma  dell’ Arcangelo e’ del XVI secolo. Una tela del Rosario e del XVII secolo. Dare un senso a queste ricorrenze, la fede e la tradizione lasciata in eredità dagli antenati è un dovere delle comunità tramandare alle giovani generazioni. Armati di scarponcini e attrezzature da trekking non resta altro che partecipare.
Carlo Favetti: Nato a Ferentillo, ho pubblicato saggi d'arte, volumi di storia e libri di poesie. Ho collaborato con il Corriere dell'Umbria dal 1998 al 2010 e poi con il Il Giornale dell'Umbria. Nel 1993 ho fondato l'associazione culturale Alberico I Cybo Malaspina.