Incontri fra culture diverse, generazioni a confronto, ritmi incalzanti, cambi di rotta negli stili e generi musicali che si fondono. Questo e molto altro nelle nuove uscite che abbiamo ascoltato per voi questi giorni.
Online il video del brano Hammam di Roberto Fabbri uscito lo scorso mese di febbraio, che si veste per l’occasione di un’inedita versione con il liutista di fama internazionale Edin Karamazov. Per la religione musulmana l’Hammam è quel momento in cui vige la condizione di parità fra gli esseri umani che si raggiunge grazie alla purificazione spirituale durante la quale le persone rinunciano ai propri beni materiali. In “Hammam” chitarra e liuto vanno a rappresentare idealmente l’Occidente e l’Oriente, le cui culture tanto diverse, grazie alla musica, si incontrano in una melodia incalzante dal grande potere ipnotico ed immaginifico. Nelle immagini, questo incontro viene raffigurato attraverso le note del chitarrista romano, che si colloca in piazza San Pietro in Vaticano, e quelle del liutista Karamazov, che suona davanti alla “rinata” moschea di Santa Sofia a Istanbul, porta d’ingresso dell’occidente verso l’Oriente.
“Ho conosciuto Edin nel febbraio del 2009 – racconta Fabbri – eravamo in cartellone entrambi per il Guitar Art Festival di Belgrado, lui suonava in duo con Sting ed io il giorno successivo avrei aperto il concerto di Ennio Morricone all’Arena della città serba davanti a 20.000 persone. Ci riproponemmo di fare in futuro un progetto insieme ed ora abbiamo realizzato quel proposito, anche se a distanza causa Covid. La scelta del cartoon è naturalmente dettata dall’impossibilità di incontrarci realmente per suonare, tuttavia questo conferisce ancora più forza al messaggio di rinascita del video stesso. La scritta “Rispetto” che appare in tutte le lingue del pianeta serve a dare un messaggio di speranza per il futuro”.
È online il video di You can trust me (AzzurraMusic), nuovo singolo di Leo Meconi featuring l’icona del jazz Paolo Fresu. Girate a Bologna da Federico Rettondini, le immagini ci rimandano agli aspetti della vita di chi vive l’adolescenza on un periodo storico complesso come quello che stiamo attualmente vivendo. Il giovane artista porta l’ascoltatore in un viaggio nei suoi sentimenti e nella ricerca di una ragazza sfuggente (Giulia Cariati). Ciò che emerge è l’urgenza delle nuove generazioni di farsi ascoltare. Meconi ha anche scelto di suonare in una parte del video in un’aula vuota e in un’altra nel cortile del The Student Hotel, dove spicca il grande murales di Never2501, per ricordare le difficoltà affrontate dai ragazzi durante quest’ultimo anno di pandemia. Il brano è primo capitolo di “Zero4Leo”, progetto che si svilupperà durante tutto il 2021.
“Dopo X Factor volevo gridare al mondo che io ci sono, mi sento pronto – spiega Leo Meconi – Da adolescenti ci si trova spesso nella situazione di essere considerati non pronti, nei rapporti con gli adulti, con l’altro sesso, nel mondo della musica. Io mi sentivo così, inascoltato e volevo gridarlo al mondo ma non sapevo come. Ecco perché nella canzone il protagonista dice “mi sento pronto, puoi fidarti di me” e tutto quello che vorrebbe fare è gridarlo forte. La cosa che più mi ha reso felice è stata la risposta di Paolo Fresu al quale ho mandato la canzone a settembre. Lui, il più grande jazzista italiano, ha capito la mia urgenza ed ha suonato la sua tromba in tutto il brano, arricchendolo in maniera unica”.
Non più “solo” tenore ma anche un primo passo nel cantautorato per Matteo Macchioni che ha debuttato gli scorsi giorni con l’inedito Quel grande albero, scritto, prodotto e registrato negli ambienti della sua casa. Nel videoclip del brano, girato e montato da Matteo, sono presenti immagini storiche della città di Sassuolo degli anni ’80 e ’90 fornite dall’Archivio Multimediale di VideoArtCommunications.
“Durante questo difficoltoso anno, ho avuto modo di riflettere e ricordare – racconta il tenore – Mi sono guardato indietro, ritornando idealmente in quei campi dove correvo da bambino e a quell’albero sotto il quale mi fermavo spesso a parlare con una persona cara, scomparsa da tanti anni. Tutti questi ricordi e queste emozioni mi hanno ispirato questa canzone. Tre minuti di musica e parole che raccontano della mia terra, Sassuolo, con le sue bellezze e i suoi insegnamenti. Dentro a “Quel grande albero” è racchiusa la speranza di poter nuovamente tornare a sognare e respirare liberi, ma questa libertà può palesarsi soltanto come figlia di un cambio radicale del nostro modo di intendere la vita e ciò che ci circonda. Dobbiamo imparare di nuovo ad appoggiare le mani sull’erba dei prati e per ogni albero che non c’è più, come “quel grande albero” a cui fa riferimento il brano, dobbiamo farne crescere due nuovi. Abbiamo bisogno di riavvicinarci alla nostra madre terra per riscoprire noi stessi”.
Anticipato da “100,000 People” e “The Bandit”, arriva l’ottavo album di inediti dei Kings of Leon, When You See Yourself (RCA Records/Sony Music). Registrato nei noti Blackbird Studios di Nashville e prodotto dal vincitore di Grammy Markus Dravs (Arcade Fire, Coldplay, Florence + the Machine), il progetto musicale rappresenta la perfetta evoluzione targata 2021 del sound della rock band. Il gruppo è composto dai fratelli Followill, Caleb alla chitarra e voce, Nathan alla batteria, Jared al basso, e dal loro cugino Matthew Followill alla chitarra.
La tracklist di “When You See Yourself”: “When You See Yourself, Are You Far Away”, “The Bandit”, “100,000 People”, “Stormy Weather”, “A Wave”, “”Golden Restless Age”, “Time in Disguise”, “Supermarket”, “Claire and Eddie”, “Echoing”, “Fairytale”.
Si intitola monster v.1 il brano uscito gli scorsi giorni che anticipa il quarto album di inediti di Tom Odell “monsters” (Columbia Records/Sony Music) che sarà pubblicato il 25 giugno. Il progetto musicale vuol essere momento di rinascita creativa per il cantautore britannico che ha affrontato due anni molto difficili facendo confluire tutte le sue emozioni nella sua nuova musica, consolidando così i suoi punti di forza e ritrovando la sua strada. Nel singolo Odell riprende i temi trattati in “numb” (primo estratto dal disco) e attraverso il potente ritornello (“you’re just a monster and I’m not scared”), inizialmente ispirato dallo sguardo che l’attivista Greta Thunberg aveva nei confronti di Trump durante il Summit sul clima delle Nazioni Uniti nel 2019, la canzone acquista un significato più ideale: “un mantra personale per aiutare sé stesso nella sua costante battaglia con l’ansia”.
“Nel 2019 la mia ansia è diventata così forte che ho dovuto abbandonare la musica per un po’ – spiega Odell – Per un periodo mi sentivo come se non potessi uscire di casa senza avere un attacco di panico. Ho scritto questa canzone, “monster”, sul modo in cui cercavo di superare le mie difficoltà con questi problemi di salute mentale. Mi rende davvero triste in alcuni casi ascoltare questa canzone perché mi ricorda dei momenti difficili, ma allo stesso tempo ne sono davvero orgoglioso e spero che possa aiutare le persone che hanno a che fare con problemi simili. Questa prima versione del brano è la canzone nella sua forma più pura, quella che volevo far ascoltare per prima, perché i testi significano davvero tanto per me”.
Data di uscita fissata per il prossimo 17 marzo per Perdere tutto (Abr Records “Label & Management”), nuovo brano del cantautore salernitano HALE. Il singolo è una ballad che si caratterizza per il forte crescendo musicale ed emotivo che racconta la sensazione che si vive quando si perde tutto ciò che si ha sempre avuto, a cui molto spesso ci si aggrappa per sopravvivere.
“Era il 9 marzo dell’anno scorso quando ho concepito “Perdere tutto”, Roma si stava svegliando piano piano e non sapeva, lei come tutta l’Italia, che da lì a poco il mondo sarebbe cambiato fino a farci mancare anche l’abbraccio di un amico – asserisce Hale – Complici anche i 25 anni, in quel momento mi è venuto un po’ naturale fare un piccolo bilancio guardando indietro, quindi ho scritto questa canzone che io stesso avevo bisogno di sentire”.
Il 19 marzo è prevista invece l’uscita di Sueños de Dali, album di debutto di Paloma Mami, che contiene “Mami”, “Goteo”, “For Ya” e il nuovo singolo “Religiosa”.
“Sono a dir poco sopraffatta dall’emozione – afferma l’artista – Questo è il mio primo album e non vedo l’ora di condividerlo con il mondo. Ogni canzone ti porta in un viaggio diverso e so che così tanti si identificheranno con ciascuno di questi momenti e sentimenti che ho espresso attraverso ogni canzone”.
Già disponibile in digitale, si intitola Juoc e mare il nuovo brano del cantautore napoletano Luigi De Crescenzo, nipote del noto Eduardo. Composto dallo stesso artista, il singolo è scritto interamente in napoletano e vuol essere di sprone a non sopprimere la propria voce interiore per paura del giudizio degli altri. L’invito che si rivolge all’ascoltatore è di esprimere liberamente i propri pensieri e le proprie sensazioni, senza “sprofondare nel mare di schemi e pregiudizi” imposti dalla società. “Il mare – sottolinea De Crescenzo – è un luogo fisico e mentale. A volte ci conforta e altre, invece, ci travolge attraverso una corrente improvvisa che agisce secondo un gioco imprevedibile, esattamente come la vita”.