GIANO DELL’UMBRIA – Raccoglie Storie di carne e di fantasmi il numero 265 di FRIGIDAIRE, la storica rivista diretta da Vincenzo Sparagna. Un almanacco di 132 pagine a colori con i contributi di alcuni degli storici frigideriani (come Ugo Delucchi, Massimo Giacòn, Filippo Scozzari, Gianni Cossu, Pablo Echaurren) di molti dei talentuosi creatori di immagini passati in questi ultimi anni a Frigolandia, la “Repubblica della Fantasia”, fondata nel 2005 a Giano dell’Umbria, in provincia di Perugia, dallo stesso Sparagna, sede delle redazioni di FRIGIDAIRE e Il Nuovo Male e del Museo dell’Arte Maivista, attualmente a rischio sgombero. Tra loro – per citarne qualcuno – l’incontenibile Hurricane, Tommy Gun, Federico Della Putta, Dast, Duccio Bernardino e Zeno Rossi, che ha illustrato con una raffica di intensi ritratti di scrittori e poeti l’inedito racconto di Francois Bernard “Ultima Mente”.
FUMETTI E REPORTAGE
La ricca galleria di fumetti e illustrazioni è accompagnata da reportage in puro stile frigideriano. Di eccezionale importanza è in particolare il servizio/intervista di Massimo Saccares, nel quale Silvio Parrello, detto “Er Pecetto”, l’ultimo dei “ragazzi di vita” viventi, racconta la sua antica amicizia con Pier Paolo Pasolini e le sue personali scoperte sulla trama dell’infame assassinio del poeta nella tragica notte dell’Idroscalo del 2 novembre 1975. Dal Sud Africa Paolo Pontoniere ha inviato un servizio sulla “Scienza Ubuntu”, tema centrale dell’ultimo World Science Forum di Cape Town; il giovane Matteo Cateni, dj e rapper livornese noto come Monkey, ha scritto sulle sue tremende esperienze in un carcere dell’Ecuador; Chiara Francavilla ha realizzato un reportage su “Montecatini Trans” con testimonianze e foto esclusive sul turismo sessuale nella cittadina toscana; Peppe Fiore ha narrato l’avventura musicale e creativa di Henry Bowers e dei suoi “Bobby Joe Long’s Friendship Party” in quella città nella città che è Roma Est; Pierfrancesco Cantarella ha ricordato uno storico crimine del proibizionismo, la persecuzione nel 1970 dell’attore Walter Berger e della sua sfortunata moglie Carol Lobravico, arrestati nella loro casa di Praiano e mandati in manicomio criminale per mezzo grammo di hashish.
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