Nonni e vaccini con le priorità al contrario

Premesso che è comunque positivo e da salutare con gaudio magno il fatto che si dia inizio alle vaccinazioni degli over 80, rimane oscuro il criterio. A rigore di logica parrebbe che più una persona è anziana e maggiori sono i rischi che corre di giorno in giorno. Ergo, prima si vaccina chi più è anziano e meglio è. Senza rispolverare logiche di “Totiana” memoria che certo non appartengono alle sensibilità dell’intera Giunta Tesei, ci saremmo aspettati l’esatto contrario. Ovvero, iniziare da chi tra gli over 80 è più a rischio e risalire fino agli 80 e un giorno. Visto che la strada imboccata è un’altra ci deve essere un motivo. Che nella nota della Regione non è stato evidenziato.

Avanziamo delle ipotesi. Forse si ritiene che essendo di più gli ottantenni  rispetto ai novantenni si vuole procedere con un blocco consistente di vaccinazioni fin dall’inizio. O forse, proprio per i novantenni, si stanno finalmente approntando team sanitari che vadano a casa a vaccinarli per non esporli a rischi evidenti. Ci sta tutto, ma la spiegazione omessa non è in linea con la risoluzione votata all’unanimità dall’assemblea regionale che ritiene essenziale l’informazione capillare nei confronti della pubblica opinione.

Riccardo Regi: Direttore di Vivo Umbria, Perugino, laureato in Lettere, giornalista professionista dal 1990, vice direttore dei Corrieri Umbria, Arezzo, Siena, Viterbo, Rieti per 18 anni.