PERUGIA – Domenica scorsa, nell’ambito degli eventi dedicati al carnevale, si è svolta presso la Sala dei Notari, La Festa della Canzone Perugina. Una rassegna canora organizzata dalla Società del Bartoccio insieme alla Famiglia Perugina per far scoprire quante canzoni siano state dedicate alla nostra città nel corso del tempo.
Una sorpresa in effetti, una strada fatta di canti e canzoni sulla città che dal passato si snoda fino al presente. Se da un lato il nuovo volume di Renzo Zuccherini, La canzone perugina. Storia e personaggi, pubblicato da Futura libri, ricostruisce le vicende storiche delle musiche e dei testi che hanno celebrato nei vari secoli la nostra città, dall’altro molti gruppi e cantanti perugini si sono esibiti con canzoni dedicate o in dialetto.
Proiettati anche video di artisti che hanno dedicato canzoni alla città: è il caso del gruppo franco italiano “Zocco Baia”, interessante e multiculturale realtà, con il brano “La Grifona”.
Zocco Baia è una scoperta sonora, un gruppo in cui si incontrano provenienze, culture e sonorità diverse. Alla base, la volontà di far viaggiare chi ascolta attraverso la loro musica solare e ritmata.
Viaggio che è anche saldamente legato alle origini del gruppo, che nasce dalle corde del chitarrista Armand Gressier durante il suo giro del mondo in barca a vela. Dal Sud America passando per il Pacifico, attraverso il canale di Panama fino ai Caraibi, Armand torna in Europa colmo di queste influenze ritmiche e melodiche. L’incontro con Benedetta Agostini poi, dona a Zocco i suoi testi, la sua cultura italiana e mediterranea insieme alla sua calda voce. Completano il gruppo, il percussionista Robin Kemmache ed il bassista Maxime Fieux.
Non erano presenti fisicamente al Festival perché in residenza a Bordeaux; li abbiamo allora raggiunti telefonicamente per saperne di più e abbiamo parlato con Benedetta, voce del progetto, ballerina contemporanea e perugina doc.
Quando è nato il progetto Zocco Baia?
Il gruppo nasce in Francia, nel 2020, io e Armando abbiamo cominciato a suonare insieme, poi si sono aggiunti altri, suoi amici di lunga data. Abbiamo iniziato a comporre insieme, fare musica e non ci siamo più fermati.
Ci spieghi l’origine del nome?
Quando decidevamo il nome, durante la fase di brainstorming uno di loro ha detto la parola “zocco”. Ovviamente nessuno di loro sapeva cosa significasse ma a me ha fatto molto ridere perché ho pensato subito al castello di Zocco sul lago Trasimeno. E’ quindi un omaggio alla baia di Zocco, al sole e all’Umbria e rende benissimo le sonorità della nostra musica.
Sonorità che vanno dalla musica latina in generale alla musica africana, dalla caraibica alla musica tradizionale italiana. Luoghi dove c’è il sole insomma.
Com’è adesso il tuo rapporto con l’Umbria? Ti manca?
E’ da 9 anni che sto in Francia e sì, devo dire che mi manca sempre. Come ogni perugino che si rispetti quando son partita ero un po’ stufa e volevo solo andare via. Ad oggi invece in qualsiasi parte del mondo io sia, mi ricordo sempre da dove vengo e sono fiera di dire che l’Umbria sia la mia regione.
Quindi è stata tua l’idea di dedicare un pezzo a Perugia?
Si, noi cantiamo la maggior parte delle volte in italiano, a volte in francese. I pezzi in francese li scriviamo insieme mentre di quelli in italiano me ne occupo io.
La Grifona è un mio testo scritto qualche anno fa: si parla sempre del grifo al maschile mentre per me la mia città è una donna, una bella donna.
“La Grifona” è il terzo titolo del loro primo EP “Birra e Caffé”, uscito il 28 gennaio 2022, un viaggio musicale riempito di storie raccontate nell’arco di quattro canzoni, passando dal Manouche fino alla Cumbia e cantato in Italiano, girato con l’aiuto del regista Emilio Seri, l’estate 2021 durante il loro soggiorno in Italia.
L’EP, interamente autoprodotto e registrato con l’aiuto del collettivo di L4AZ e la Meltin recordz, è disponibile su tutte le piattaforme digitali.
Contatti:
E-mail: zoccobaia@gmail.com
Instagram: @zocco_baia
Facebook: @zoccobaia
Link video La Grifona: https://www.youtube.com/watch?v=K-A21xTBwdU
Photo credit: MC MONIN
Francesca Verdesca Zain