No al bullismo: grido di dolore di Alice al Capitini di Perugia

PERUGIA – L’importanza di entrare in rete è ben evidente a tutti i fruitori del web, ma utilizzare con sapienza i mezzi che ci consentono di aprirci a questo sconfinato mondo virtuale assume un ruolo di maggior rilievo a seconda dell’uso che facciamo della tastiera. Difficilmente, a nostro parere, esistono vie di mezzo: navigare può essere sia un’enorme risorsa sociale o veicolo di orribili e ignobili atti di violenza e bullismo virtuale. Un virtuale che è specchio della nostra vita sempre più esposta nei “profili” creati da ognuno di noi nei vari social network, di cui ormai quasi nessuno riesce più a fare a meno. Le parole però hanno un peso specifico e sono segni indelebili quando vengono pronunciate, ancor più se sono scritte. E, se i leoni da tastiera non riescono a superare il limite della loro superficialità, e usano termini a sproposito alla caccia di like (perché si sa, più pollicioni alzati si ricevono e più ci si sente arrivati), può accadere che la vita di qualcuno si trasformi in un vero e proprio incubo.
Stamattina – proprio nella giornata internazionale della Felicità, istituita dall’ONU il 28 giugno 2012 – ne abbiamo avuto un assaggio all’Auditorium dell’Istituto Aldo Capitini di Perugia dove si è svolta una tappa del progetto itinerante “Off-Line La vita oltre lo schermo” promosso dall’autorità del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza e organizzato dall’Aps Un’Altra Storia, riservato agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado del capoluogo umbro. Protagonista è stata la storia di Alice, giovane sedicenne che, dopo anni di bullismo e cyberbullismo, è riuscita a reagire e a denunciare il fatto. Quel che ne è uscito è #dodicidue un docufilm girato con il cellulare dal giornalista Luca Pagliari. È proprio quest’ultimo infatti che, durante una conferenza tenutasi al Teatro Comunale di Sassari il 12 dicembre del 2016 con le sue parole ha colpito l’allora ragazzina che subiva vessazioni dritta al cuore, e le ha fatto scattare quella molla che l’ha poi portata ad aprire il suo racconto dalle mille sfumature emozionali al mondo esterno.
Nel docufilm, scena dopo scena, si sviluppa un’interessante narrazione tra diario personale, testimonianze e viaggio introspettivo di una ragazza alla ricerca di risposte. Risposte che però non sempre esistono. Oggi, parallelamente alla proiezione, Luca Pagliari sul palco ha guidato i presenti nel percorso di paura, rabbia, delusione, solitudine e fragilità di Alice che, dopo tre anni, decide di non essere più vittima silenziosa di una realtà claustrofobica fatta di violenze psicologiche e inizia a gridare ad alta voce il suo dolore. Un dolore (e una rinascita) che sicuramente ha colpito in pieno tutta la platea.
Nel video è proprio Luca Pagliari che ci racconta come nasce l’idea di #dodicidue

Francesca Cecchini: Giornalista pubblicista e ufficio stampa tra sport, teatro e musica. Penna e taccuino sempre in borsa, sono fermamente convinta che l'emozione più grande sia vivere ogni progetto "dietro le quinte", assaporando minuto per minuto quel work in progress che porta alla realizzazione finale di un progetto. Come diceva Rita Levi Montalcini: "Amare il proprio lavoro è la cosa che si avvicina più concretamente alla felicità sulla terra".