Nidi e asili, un teatrino deprimente e pericoloso: in Umbria va in scena il “faccio come mi pare”

Così non va. In un momento mai tanto difficile dal punto di vista sanitario per l’Umbria dall’inizio della pandemia è fondamentale sapere che cosa fare. Per il bene di tutti. E allora due le cose: o la sentenza del Tar è frutto di una valutazione errata rispetto ai dati e agli elementi in possesso e in presenza di una tale certezza ci si appella al Consiglio di Stato, oppure è inconfutabile in senso assoluto e si applica.  Ed è scontato che ci vuole un organo competente per tutti i singoli comuni a sancire l’una o l’altra cosa, ovvero la Regione Umbria. La quale ha oggettivamente emesso una disposizione per la riapertura inconsiderazione del pronunciamento del Tar. Pertanto, dal suo punto di vista, ha fatto ciò che doveva fare. Da verificare, le voci di un suo eventuale ricorso al Consiglio di Stato. Nel frattempo, ieri abbiamo assistito alla più disarmante prova del “faccio come mi pare”. Nonostante una riunione Anci che avrebbe dovuto trovare una linea comune. Cui si dice fosse assente la Regione. Di fatto registriamo al momento l’assenza di una comunicazione ufficiale da parte di Anci che la dice lunga sull’evidente difficoltà del presidente facente funzione Michele Toniaccini a trovare la sintesi e il collante in una fase cruciale come questa.

Il risultato è disarmante: oltre venti comuni, tra cui Perugia, Foligno, Marsciano e l’area del Trasimeno che si sa come è messa, non riaprono nidi e asili andando incontro a impugnazioni e ricorsi vari da parte di genitori e associazioni.

Dall’altra  aprono città importanti dal punto divista della popolazione residente come Spoleto, Città di Castello, Gubbio e Norcia. Peraltro in giorni diversi l’uno dall’altro.

L’ulteriore inevitabile passaggio è che a questo punto anche ogni singolo genitore, in questa totale anarchia del caos, si troverà da solo a decidere che fare. Con tutti i dubbi e le perplessità che ne conseguono. Perché di mezzo c’è la saluta dei suoi figli.

Riccardo Regi: Direttore di Vivo Umbria, Perugino, laureato in Lettere, giornalista professionista dal 1990, vice direttore dei Corrieri Umbria, Arezzo, Siena, Viterbo, Rieti per 18 anni.