PERUGIA – “Swing with Sting” è l’ultimo album di Nick the Nightfly, cantante, dee jay, conduttore radiofonico e direttore artistico del Blue Note di Milano. Forse non tutti sanno che il suo nome d’arte deriva dal celebre album solista di Donald Fagen “The Nightfly”. E proprio al Blue Note è stato registrato l’album di cui sopra, ovviamente dedicato al famosissimo musicista inglese, prima con i Police, poi come solista e ormai quasi italiano risiedendo da tempo in Toscana.
La Nick The Nightfly Orchestra si è presentata ad un pubblico che ha finalmente riempito, secondo le normative vigenti, il Teatro Morlacchi. Dopo l’introduzione strumentale Nick è salito sul palco ed ha così dato il via sua esibizione; nella prima parte sono stati eseguiti brani dal repertorio con i Police quindi una parte più ampia è stata dedicata allo Sting come solista.
Il primo brano ad essere proposto è stato “Every breath you take” per poi passare ad “Every little thing she does is magic”, a “De Do Do Do, De Da Da Da” e terminare con “Roxanne”. Di questo lotto il brano conclusivo è stato il migliore, con un arrangiamento ricco di pathos ed un bel solo di tromba. Le riproposizioni invece del repertorio solista hanno preso il via con “Brand new day”; come ha ricordato lo stesso Nick la versione originale contava come ospiti Stevie Wonder e Branford Marsalis quindi andare oltre non era semplice ma quanto proposto non era niente male. Proseguendo il concerto andato in crescendo con tra le altre “Fields of gold” e “Consider me gone” (entrambe molto belle), lo standard “It ain’t necessarily so”, “Shape of my heart”, per poi terminare con “If you love me somebody set them free” e “Fragile”. Un Nick molto emozionato ha poi ringraziato il pubblico e proposto assieme alla formazione il bis “Englishman in New York”. Il pubblico ha molto apprezzato tutta l’esibizione; d’altronde parliamo di brani conosciutissimi e molto apprezzabile è stato il lavoro sugli arrangiamenti del direttore Gabriele Comeglio.
Una riflessione mi sembra doverosa; se in una rassegna di orchestre di dieci giorni per avere pubblico c’è bisogno del repertorio di un cantante che pur avendo avuto esperienze anche in campo jazzistico e di contaminazione – come non ricordare la splendida performance proprio ad Umbria Jazz nel 1987 con Gil Evans in un memorabile concerto – perlopiù fa musica pop, forse qualcosa non torna.
Oggi ultimo appuntamento sempre alle ore 17 al Morlacchi con “Cedar’s Blues” della ERJ Orchestra.