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Nella Pinacoteca di Città di Castello un nuovo percorso dedicato a Signorelli e Raffaello giovane

CITTA’ DI CASTELLO – C’è un luogo dell’arte e dell’armonia a Città di Castello che è rappresentato da sempre dalla Pinacoteca. Al di là delle prerogative, ovvero dei tesori che contiene, c’è una idea della proposta artistica che si innova con sapienza e intelligenza. L’ultimo degli esempi è rappresentato dal nuovo percorso dedicato a Signorelli e Raffaello giovane.
La Pinacoteca infatti conserva la Pala di san Sebastiano di Luca Signorelli e lo Stendardo processionale di Raffaello, unica opera mobile rimasta in Umbria. Sulla scorta della mostra di Raffaello del Cinquecentenario e guardando all’Anno Signorelliano, il 2023, ormai alle porte, l’amministrazione comunale in accordo con la Regione dell’Umbria ha sviluppato il nuovo allestimento del piano nobile con un percorso che racconta vita ed opere di Signorelli e di Raffello giovane, proponendo un incontro ideale, che in vita non avvenne, nella Sala che ospita uno di fronte all’altro lo Stendardo e la Pala di San Sebastiano.
VISIBILITA’ SU SKY E REPUBBLICA WEB
Grazie alla collaborazione con la Regione Umbria, che ha contribuito anche finanziariamente alla promozione del nuovo allestimento il percorso in questi giorni è promosso con una campagna su SKY e su Repubblica web, oltre che sui media locali, in cui il territorio tifernate viene valorizzato nel contesto più ampio dell’Alto Tevere e nella sua peculiarità di essere insieme il Rinascimento e la Contemporaneità dell’Umbria grazie all’eredità che Alberto Burri ha lasciato alla sua città.

LA SCHEDA

Il percorso “Signorelli e Raffaello giovane” è accompagnato da una nuova segnaletica interna ed esterna della Pinacoteca, finanziata con il bando ministeriale “Piccoli musei” 2021 e si sviluppa al piano nobile della Pinacoteca: la sala Baronci presenta una ricostruzione virtuale della prima opera che fu commissionata a Raffaello come “magister”, realizzata per la mostra del Cinquecentenario dal Museo Galilei, e che, distrutta da un terremoto, continuò ad essere riprodotta fino al tardo Ottocento per la sua bellezza. Nella Sala anche la riproduzione della pagina del codice Baronci con la famosa definizione “Magister Rafael”, realizzata dalla Tipografia Grifani Donati; la sala dove attualmente convivono lo Stendardo di Raffaello e la Pala di San Sebastiano è la Sala della Contemplazione con una seduta che permette al visitatore di fermarsi ad ammirare due tra le opere più significative del Rinascimento umbro e italiano. A seguire la crocifissione Gavari con la sua storia che ha condotto la pala alla National Gallery di Londra e la sala dell’Ottagono dove viene riprodotto in scala il tempietto dello Sposalizio della Vergine, che conclude il percorso di Raffaello a Città di Castello e i suoi studi sulle opere del Signorelli, attestati su un disegno conservato ad Oxford e riprodotto nel percorso.
LE DICHIARAZIONI
Giustamente soddisfatti il sindaco Luca Secondi e l’assessore alla Cultura Michela Botteghi: “Abbiamo messo a valore l’eredità della grande mostra del Cinquecentenario di Raffaello, che si è conclusa appena un anno fa, con l’altro imminente cinquecentenario dedicato a Signorelli. Il percorso bilingue racconta il rapporto impossibile tra Signorelli e Raffaello, che pur lavorando intensamente a Città di Castello non si incontrano mai se non attraverso lo studio reciproco e a distanza delle loro opere. Come quella di Raffaello, che purtroppo si è scontrato con la pandemia, anche la ricorrenza di Signorelli è una grande occasione di promozione del territorio attraverso i beni artistici e l’esperienza culturale. Signorelli e Raffaello sono gli artisti di maggiore spicco del nostro museo e le loro opere sono parte di una storia che abbiamo raccontato per sviluppare il racconto introdotto con Raffaello e potenziarne gli aspetti di interesse per il visitatore. Il periodo storico in cui Signorelli e Raffaello vissero a Città di Castello è lo stesso a cui dobbiamo l’impianto rinascimentale della città e le attestazioni più caratterizzanti la nostra identità artistica, a partire dal palazzo che ospita la Pinacoteca. Raccontare questa storia di artisti e mecenati riteniamo sia un valore aggiunto specialmente per chi verrà in Umbria attratto dalla concomitanza delle celebrazioni per Perugino e Signorelli. Siamo consapevoli che il cinquecentenario di Signorelli sia un importante volano per il territorio: per questo siamo già al lavoro sia come Comune di Città di Castello che come Rete RIM dei musei dell’Alto Tevere, e infine come GAL per un calendario condiviso ed una mostra di Vallata”. “Vogliamo ringraziare – concludono sindaco e assessore – le tante collaborazioni che hanno sposato spesso in modo del tutto gratuito questa implementazione del progetto Signorelli e Raffaello giovane: Francesca Mavilla che ha messo a disposizione il testo base dell’adattamento e insieme a Marta Onali ha supervisionato il testo definito della nuova pannellistica, Paola Cacciatore, tirocinante dell’Ufficio Cultura che ha curato le traduzioni, Silvia Palazzi e il gestore della Pinacoteca Il Poliedro, Kolorado che ha realizzato i materiali e la nuova segnaletica”.

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