Ha inaugurato appena 48 ore fa per la stampa e solo ieri al pubblico ma già stanno suscitando grande interesse gli artisti umbri futuristi Gerardo Dottori, Alessandro Bruschetti, Leandra Angelucci Cominazzini protagonisti di “DALL’ALTO. Aeropittura futurista”, mostra al Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci a Parma a cura di Massimo Duranti con la collaborazione di Andrea Baffoni.
Del resto l’eco suscitata prima a San Gemini e poi a Foligno dall’arte di Leandra Angelucci Cominazzini aveva mostrato quanto fosse evidente l’attenzione verso la corrente futurista umbra. Anche questa mostra, tra l’altro, è stata voluta e curata da Massimo Duranti.
E la mostra al Labirinto della Masone vuole essere una ricognizione sistematica di questo movimento che coinvolse alcuni tra i principali artisti italiani della prima metà del Novecento, e tra questi i nostri umbri, e porlo in relazione con le altre correnti che si svilupparono.
LE OPERE
Sono presenti in mostra paesaggi, aerei, visioni dall’alto a volte dilatate, distorte o addirittura capovolte: questo si ritrova nelle opere di Aeropittura che con sintesi ed essenzialità hanno esaltato la velocità, il movimento e la simultaneità del volo come atto fisico e come stato d’animo. Questa specificazione futurista ha visto la sua consacrazione nel 1931 con un manifesto dedicato a firma di Balla, Depero, Dottori, Benedetta, Fillia, Somenzi e Tato, ma già dalla metà degli anni Venti aveva iniziato a diffondersi tra alcuni pittori futuristi. I più importanti protagonisti di questa corrente sono tutti rappresentati in mostra come Gerardo Dottori, con le grandi tele Incendio in città e Volo sull’oceano, Osvaldo Peruzzi, Fillia, Enrico Prampolini e le sue opere che tendono a un’astrazione del tutto personale; non mancano gli aerei sapientemente ritratti da Tullio Crali e da Tato. Ci sono anche i grandi maestri Giacomo Balla e Fortunato Depero che, seppur non furono aeropittori in senso stretto, firmarono il manifesto e sperimentarono con le prospettive aeree numerose volte. Presenti anche le donne futuriste: Benedetta Cappa Marinetti, Leandra Angelucci Cominazzini, Barbara, Marisa Mori, segno di un movimento unitario che coinvolgeva uomini e donne allo stesso modo, affascinati tutti dalle nuove tecnologie e della possibilità rappresentative che offrivano.
IL LABIRINTO
Il Labirinto che ospita questa importante rassegna è il più grande del mondo e nasce a Fontanellato da un’idea di Franco Maria Ricci – editore, designer, collezionista d’arte, bibliofilo – e da una promessa da lui fatta nel 1977 allo scrittore argentino Jorge Luis Borges, affascinato da sempre dal simbolo del labirinto sia in chiave esoterica che come metafora della condizione umana.
L’assessore alla Cultura del Comune di Perugia Leonardo Varasano non ha voluto mancare a questo importante appuntamento: “Partecipare ad un percorso espositivo così prestigioso con due opere in posizione preminente, al principio di una mostra di 100 importanti elementi provenienti da tutta Italia, è motivo di soddisfazione per l’assessorato alla Cultura e per il circuito dei musei civici, nel cui ambito sono esposte in maniera permanente le opere di Dottori e Bruschetti”.
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