PERUGIA – Il quartiere si unisce per la tutela dei gatti randagi: succede a Elce, dove, tra traffico ed edifici, un gruppo di volontarie ha dato vita a una colonia felina diffusa che abbraccia diverse zone all’interno del quartiere stesso.
Via Beatrice, via Tassi e Via Torelli, luoghi in cui generazioni di gatti vivono da sempre, sono adesso regolarmente censiti come colonie feline, ossia “un gruppo, di almeno 5 gatti, che vivono liberi e stabilmente sul territorio e frequentano abitualmente lo stesso luogo pubblico o privato, dove svolgono le proprie funzioni vitali: cibo, rapporti sociali, cure, riposo, ecc.”
L’iniziativa, perfetto esempio di cittadinanza attiva, coordinata da un gruppo di cittadine unite da una passione comune e da un forte senso di responsabilità verso gli animali e l’ambiente urbano, non è nata per caso ma è il risultato di un lungo lavoro che le volontarie svolgono già da tempo.
“Insieme ad alcuni vicini – racconta una della volontarie – ci prendiamo cura dei gatti già da anni. Sotto le nostre finestre ne sono passati tanti, gatti selvatici che il più delle volte non abbiamo mai accarezzato (anche perché preferiamo che gli animali si fidino il meno possibile dell’essere umano) ma che conosciamo come se fossero nostri. Li abbiamo curati, sterilizzati di tasca nostra, sfamati. L’istituzione di una colonia felina ora dà il riconoscimento legale a ciò che facciamo e rappresenta una tutela in più per gli animali.
Molte persone pensano che basti dare del cibo per aiutare i mici di strada. Certo, un’alimentazione regolare è importante ma in realtà il cibo è uno dei problemi minori. La cosa principale per noi è contenere le nascite e ora, grazie alla collaborazione con i veterinari della Asl possiamo organizzare interventi di sterilizzazione più frequenti.
Questo è l’unico modo per controllare la crescita della popolazione felina e contribuire a mantenere sotto controllo il problema del randagismo. Un problema che riguarda tutti, animali umani e non umani: più gravidanze, più gatte indebolite, più gatti maschi che combattono rischiando di ferirsi in maniera anche grave, più rischio di diffusione di Fiv e Felv, Aids e leucemia felina mortali per gli animali, più gattini nelle strade a rischio incidenti e non solo. Una gatta non sterilizzata arriva a partorire fino a tre volte l’anno, dando alla luce una media di tre o quattro gattini alla volta. Considerando che tra i suoi figli ci saranno anche delle femmine, il numero raggiunge presto cifre da capogiro. Inoltre, purtroppo, non tutti i cuccioli sopravvivono: la maggior parte dei gatti nati o abbandonati per strada è condannata ad una breve esistenza di dolore e non raggiunge il primo anno di vita.
Non dimentichiamoci poi che non tutti amano gli animali, anzi. A molta gente non piace veder crescere il numero dei gatti vicino alla propria casa, li considerano un fastidio e purtroppo non sono stati infrequenti i casi di avvelenamento o di sparizioni improvvise e sospette di gattini appena nati.
Con la sterilizzazione si crea un equilibrio, la cura e la gestione responsabile di una colonia cercano di portare ad una convivenza armoniosa tra uomo e felini, che è un bene per gli animali ma anche per l’intera comunità.
I gatti infatti contribuiscono in maniera perfetta e naturale a mantenere sotto controllo la popolazione di altri animali molto meno graditi come i ratti, che si vedono spesso lungo le strade della città.
Dal canto nostro noi ci impegniamo a mantenere sempre pulitissime le zone dove si trovano cibo e acqua e non ci saranno mai nelle nostre colonie ciotole con avanzi o sporcizia.
Ed è il regolamento stesso della colonia che vieta ai non volontari di lasciare cibo incustodito in giro.”
“Finalmente grazie all’interesse per i gatti randagi che accomuna i/le residenti – conclude un’altra volontaria – è stato possibile creare questa colonia diffusa che speriamo possa servire a tutelare i gatti di zona e soprattutto ponga fine a nascite incontrollate ed abbandoni. Il problema dei gatti randagi esiste ed è sottovalutato. Sono animali diversi dai cani e forse addirittura più complessi, anche loro meritano dignità ed attenzione.”