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Narni: Corsa all'Anello 2020 dedicata al Gattamelata nel 650° anniversario della nascita

NARNI – La 52 esima edizione, organizzata della Corsa all’Anello, quest’anno si terra’ dal 23 aprile al 10 maggio e sarà dedicata al condottiero  Erasmo Gattamelata nel 650 esimo anniversario della nascita: NARNIE ME GENUIT GATTAMELATA FUI.
Il programma dell’evento in toto e’ in fase di elaborazione, ma ciò che e’ ufficiale il risvolto culturale come alcuni convegni e mostre. Il giorno 2 maggio all Auditorium si terrà il Convegno “Gattamelata e il suo tempo, la vita e la sua eredita” relatori: Sara Piccolo Paci, Ugo Barlozzetti, Ornella Tomasi, Giovanna Baldassini Molli, Franco Cardini, Roberto Stopponi, e un discendente del condottiero Stefano Gattamelata. Gli atti del convegno saranno pubblicati nella collana “quaderni dell’ anello”. Inoltre si terrà una mostra con modellini di battaglie  d’ epoca medievali e rinascimentali a cura di Ugo Barlozzetti dell associazione Museo Stibbert di Firenze. Mostra alla Sala Eroli su cimeli e materiale del condottiero gentilmente concesso dalla famiglia insieme a materiale su Bartolomeo d’ Alviano e Braccio Fortebraccio.
Inoltre conferenza sul fumetto storico  e la presentazione di un fumetto originale sul Gattamelata con testi di Patrizia Nannini e disegni di Mauro Laurenti. In anteprima questi sono gli eventi in programma, ne seguiranno altri di uguale ampiezza e importanza storico culturale, soprattutto rievocativa data dall’evento made in Narni in tutto il mondo. Ma andiamo a conoscere in breve chi era il condottiero celebrato le sue imprese la sua movimentata vita. Erasmo Stefano da Narni condottiero e capitano di ventura, signore di Valmareno, nasce a Narni nel 1370 da Paolo Angeloni (fornaio in Todi) e da Melania Gattelli. Sposa Giacoma da Leonessa i loro figli furono: Giannantonio, Lucia, Polissena, Antonia, Angela, Todeschina, muore a Padova il 16 gennaio 1443. Il soprannome Gattamelata deriva dalla scomposizione del nome e cognome materno ossia  Melaniagattelli/Gattamelata.
Fu a servizio di Firenze, poi dello Stato Pontificio e della Repubblica di Venezia, da quest’ultima ottenne il titolo di Capitano dopo aver valorosamente partecipato alla sconfitta dei Visconti e conquistò Verona. Forse la sua residenza a Montagnola palazzo Magnavin. La sua statua equestre, ancora oggi,  si può ammirare a Padova sulla piazza antistante la Basilica di Sant’Antonio. L’ opera maestosa fu commissionata da sua moglie Giacoma da Leonessa allo scultore Donatello.

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