SPOLETO – Visita virtuale al Museo Diocesano di Spoleto. Un contenitore di opere d’arte e devozionale di grande rilevanza in tutto il contesto regionale. A palazzo vescovile, già monastero benedettino, un tempo sede dei duchi longobardi, il museo occupa varie sale e un’ ala denominata “appartamento del cardinale”.
Particolari le decorazioni del XVI secolo delle porte che si aprono sulle varie sale, mentre le decorazioni delle volte sono del XVIII secolo. Nelle varie sale sono esposte in appositi contenitori e schede descrittive Croci Sagomate, Croci astili, Cricefissi lignei, dossali, dittico, polittici, pale di altare, ciborio, suppellettili, candelabri e putti, sculture in legno sopratutto Madonne con Bambino, gruppo ligneo della Deposizione, singolare il busto di papa Urbano VIII.
Alla sala Berengario sono esposti pregiatissimi paramenti liturgici, argenteria, che vanno dal XVII al XVIII secolo; calici, acerre, ampolle, aspersori, reliquiari in lamina e a tabella, busti reliquiari in legno in lamina d’oro. Il giro di visita prevede anche una sosta presso la chiesa di Santa Eufemia, risalente al XI secolo, con matroneo, affreschi del XV secolo di scuola umbra e un paliotto del XII secolo. Al duomo liberi di ammirare oltre agli affreschi del Lippi, del Gigli e del Siculo, la cappella della SS. Icone di Maria e la cappella delle reliquie con sugli stalli i dipinti di Francesco Nardini.
Un grande patrimonio quindi da visitare. Al museo, come dicevamo opere d’arte eseguite da artisti di scuole di grandi maestri come il Cavalier d’Arpino, Domenico Beccafumi, Filippino Lippi, Maestro della Madonna di Straus, Sebastiano Conca, Gian Lorenzo Bernini. Andiamo a conoscere in sintesi gli artisti e le loro scuole, di alcune pregiate opere esposte. Iniziamo con Domenico Beccafumi – Domenico di Jacopo di Pace detto Beccafumi o Mecherino nato a Monteaperti nel 1486 e morto a Siena il 18 Maggio del 1551. Un pittore manierista. Fu insieme al Sodoma, l’ultimo di grande influenza della Scuola Senese. Altro artista, Giuseppe Cesari detto Cavalier d’Arpino, Barocco. Fu definito “pictur unicus, rarus et eccellens ac primarius et reputatus”.
Nasce a Roma nel febbraio del 1568, e ivi morira’ il 3 luglio del 1640. Sebastiano Conca nasce a Gaeta 8 Gennaio del 1680 morira’ a Napoli il 1 Settembre del 1764. Maggiore di sei fratelli, si formo’ alla scuola napoletana di Francesco Solimena. Dal 1706 si trasferisce a Roma. Fonda “l ‘Accademia del nudo” a cui parteciparono artisti da tutta Europa come come Pompeo Batoni, Olivio Sozzi e Giuseppe Tresca. Nel 1729 divenne direttore dell’Accademia di San Luca. A Roma lavoro’ insieme al Maratta fino al 1750. Ma lo spoletino e ricco di una singolare realizzazione di opera riferita alla passione e morte di Cristo come la singolare serie delle Croci Sagomate o più comunemente dette “Croci Azzurre” provenienti da varie chiese del territorio della bassa e alta Valnerina.
Da notare la Croce Sagomata dipinta proveniente dalla chiesa di Santa Maria di Matterella con la Madonna e l’ Evangelista Giovanni, due angeli che raccolgono il sangue del Cristo, l’ Onnipotente benedicente. La Croce “Christus Triumphans” di Alberto Sotio si può ammirare al duomo. Realizzata dall’artista spoletino nel 1187 per la chiesa dei Santi Giovanni e Paolo insieme ad altri affreschi. A lui di deve anche una Madonna in Maesta’ ora alla Accademia di Brera. Ma il busto del 1640 bronzeo del Papa Urbano VIII “Maffeo Barberini” di Gian Domenico Bernini rimane in assuto un unicum. Quindi, tempo permettendo e passata la pandemia, una visita al museo diocesano di via Saffi a Spoleto sicuramente sarà cosa buona, gradita e giusta.