Museo della ceramica, il sindaco di Deruta: "Bando legittimo e devo fare i conti con il bilancio"

DERUTA – Stamani abbiamo pubblicato un articolo con il quale il caso del bando indetto dal sindaco di Deruta per la direzione del Museo della ceramica e della Pinacoteca, sta suscitando un vero vespaio anche sull’informazione di settore nazionale: Finestre sull’arte e Artribune. Rispetto alla posizione assunta dalla senatrice Margherita Corrado che ha sollevato la questione, il sindaco Michele Toniaccini ha già preso posizione. Ecco la sua risposta: “Mi fa molto piacere che questo avviso per direttore del Museo Regionale della Ceramica e della Pinacoteca Comunale, abbia destato così tanto interesse, anche da parte della senatrice del M5S, Margherita Corrado. Non lo dico con ironia, ma questo ci permette di riportare l’attenzione su questo prestigioso Museo e di fare alcune considerazioni importanti. Intanto, spazziamo via ogni dubbio sulla legittimità di questo avviso: non solo è pienamente legittimo, ma è anche piuttosto diffuso che rapporti di tale natura, con enti senza finalità di lucro e resi senza vincolo di subordinazione, siano svincolati dal riconoscimento di qualsiasi retribuzione di sorta, salvo il rimborso delle spese. In termini di contenuti e modalità, altri enti pubblici hanno adottato, e ben prima di noi, avvisi analoghi. Per fare un esempio, il sindaco di Senigallia, nonché presidente delle Anci regionali, Mangialardi. Peraltro, un esempio lo abbiamo in casa da anni, con il Conservatore del Museo, a Deruta, che svolge la sua funzione gratuitamente. Il tutto si riconduce al fatto che le attività si presumono prestate per la realizzazione di una determinata causa di natura non economica direttamente riconducibile alle finalità culturali perseguite dall’ente, ovvero per arricchire il proprio curriculum e per il prestigio che il ruolo ricoperto comporta. Preciso anche un’altra questione: prima non esisteva la figura di direttore, né un regolamento del Museo che, come giunta, invece, abbiamo adottato.
Tutto ciò premesso, vorrei entrare nel merito della decisione: i bilanci dei Comuni, che già nel periodo ante Covid-19 erano fragili, in questi tre mesi hanno subito un durissimo colpo. Sappiamo bene, e il presidente di Anci Decaro, più volte lo ha sottolineato al governo Conte, che le risorse stanziate dal governo non sono sufficienti a coprire i mancati incassi dei Comuni. In questo momento, il bilancio non può essere toccato, sarebbe, scellerato farlo, e non si può procedere con le assunzioni. Sorprende che si sia sollevato un tale polverone su un avviso per un incarico a titolo gratuito. Solitamente si grida allo scandalo quando vengono conferiti incarichi di prestigio remunerati con cifre elevate, in un contesto, peraltro, in cui le famiglie sono in gravissima difficoltà economica. Intorno a noi c’è una grandissima povertà, abbiamo sostenuto le famiglie con i buoni spesa. E, in questo momento, avrei dovuto conferire un incarico da 50- 80mila euro all’anno, se non più? Alcuni direttori percepiscono 140mila euro all’anno, per i musei dipendenti dal Ministero siamo sugli 80 mila euro. Io sto progettando la fase 3, quella della nuova partenza e non ripartenza, perché non è immaginabile ricominciare tutto come prima, perché nulla è più come prima. Stiamo costruendo un nuovo futuro a Deruta e per fare questo occorre avere senso di responsabilità, ma anche lungimiranza. Il Museo è una eccellenza, però, mi si consenta la correzione, regionale e non provinciale come lo ha definito la senatrice Corrado che si è interessata al caso. E qui mi ricollego a quanto ho detto all’inizio, affermando che sono felice di tanto interesse.
Alla senatrice rivolgo due inviti: il primo a visitare, se non lo avesse già fatto, il Museo; il secondo, bene l’interessamento, ma mi spingo oltre. Faccia in modo che a questa eccellenza vengono assegnate risorse tali da garantirne il suo rilancio, oltre che la figura di un direttore remunerato. Nel frattempo, con questo avviso, l’operazione che faccio è quella di rilanciare questa straordinaria risorsa, il Museo, di attrarre turismo e quindi di rilanciare l’economia locale e regionale.
Fra l’altro, una volta che tutto sarà a regime, se il Museo tornerà a essere fattore attrattivo, se le risorse torneranno a circolare, sarò il primo a voler affidare un incarico a titolo oneroso per la figura di direttore, contribuendo all’occupazione che è un mio obiettivo. Certo che c’è necessità di incentivare l’occupazione, ma sarebbe da irresponsabile, in questo momento, farlo e per di più con un incarico così oneroso e prestigioso”.

Redazione Vivo Umbria: