A prendere posizione sul caso del bando della discordia per la direzione del Museo della ceramica di Deruta e della Pinacoteca è anche la Confederazione Italiana Archeologi Regione Umbria, a firma della sua presidente, Barbara Venanti, che chiede al sindaco di ritirare e riformulare l’avviso di selezione in base a lunga serie di motivazioni.
Ecco il testo della nota diretta al sindaco Miche Toniaccini.
“Egregio Sindaco,
conosciamo bene Deruta e siamo consapevoli del grande rilievo culturale che rivestono in ambito regionale, nazionale e internazionale la cittadina e le istituzioni museali ivi presenti, ed è questo il motivo per il quale CIA Umbria, oltre alle nostre ovvie e preminenti finalità della Confederazione Italiana Archeologi, sta seguendo con crescente preoccupazione la procedura che codesta Amministrazione ha messo in atto per il reclutamento del Direttore del Museo Regionale della Ceramica e della Pinacoteca Comunale di Deruta di cui al Vostro “AVVISO DI SELEZIONE PUBBLICA PER TITOLI E COLLOQUIO PER IL CONFERIMENTO DI INCARICO DI DIRETTORE DEL MUSEO REGIONALE DELLA CERAMICA E DELLA PINACOTECA COMUNALE” (http://www.comunederuta.gov.it/2020/05/28/avviso-di-selezione-pubblica-per-titoli-e-colloquioper-il-conferimento-di-incarico-di-direttore-del-museo-regionale-della-ceramica-e-della-pinacotecacomunale-di-deruta/) pubblicato il 28.05 ultimo scorso.
Premettendo infatti che, come risulta anche dal testo da Voi licenziato, “il Direttore provvede alla direzione culturale, artistica e scientifica delle iniziative del Museo Regionale della Ceramica e della Pinacoteca comunale. Il ruolo di Direttore viene assegnato, in relazione agli standard prescritti dalla legge, ad una figura professionale specializzata in materia” riteniamo che, pur dichiarando di tenere conto della normativa vigente di settore, dei requisiti minimi per l’inserimento nel Sistema Museale Nazionale e del Codice deontologico ICOM, nonché attribuendo alla figura del Direttore stesso funzioni “di natura tecnico-scientifica altamente qualificate” e prevedendo per la figura in questione compiti specificamente attribuibili, ai sensi dell’art. 9 bis del D.Lgs 42/2004 e ss. mm. ii. e del DM 244 del 20.05.2019 a un professionista dei beni culturali inserito negli elenchi della c.d. I fascia del sopracitato D.M. in possesso dei requisiti utili per l’iscrizione ai medesimi, non risulti evidente nell’avviso che tali titoli, esperienze e competenze siano necessarie, e non accessorie, per la partecipazione alla selezione in oggetto.
Oltremodo preoccupante e inopportuno risulta inoltre, a nostro avviso, che per l’esercizio di funzioni fondamentali quali cura e valorizzazione del Patrimonio culturale che per inciso nel caso dei Musei di Deruta, considerata anche la secolare tradizione di produzione ceramica, più che in altri casi diventa anche valore identitario imprescindibile per la comunità locale e per il suo sviluppo presente CONFEDERAZIONE ITALIANA ARCHEOLOGI www.archeologi-italiani.it – info@archeologi-italiani.ite futuro sia a livello sociale che culturale, turistico e finanche economico, nel prevedere le caratteristiche dell’incarico in questione non sia stato previsto un compenso ma solo un rimborso spese.
Rilevando peraltro che a fronte della mancanza di un qualsivoglia preciso impegno economico dell’Amministrazione comunale nei confronti di chi dovesse rivestire il ruolo in oggetto venga però richiesto che chi dovesse rivestire per tre anni il ruolo “pur nella piena autonomia organizzativa in merito ai tempi ed agli orari di prestazione della propria attività, dovrà garantire la propria presenza in occasioni di riunioni, incontri o eventi attinenti all’incarico, secondo le necessità rappresentate dal Responsabile dell’Area competente” e in aggiunta, in considerazione dell’alto profilo tecnico-scientifico necessario per rivestire l’incarico, ci sembra quindi doveroso rilevare che l’attività in questione non possa in alcun modo essere esercitata a titolo gratuito. Constatando peraltro che, come previsto dal Regolamento dei medesimi Musei e ricordato dal bando stesso, “è possibile, nelle forme di legge, la condivisione dell’incarico di Direttore con altri Musei in gestione associata o appartenenti ad uno stesso circuito museale”, ci chiediamo perché non si sia seguita tale via per garantire, pur nella presente sfavorevole congiuntura, un trattamento economico equo e opportuno per chi si troverà a dirigere i Musei della vostra cittadina.
Per tutte le suddette motivazioni CIA Umbria chiede quindi che l’Avviso di selezione in oggetto venga ritirato da codesta Amministrazione prima della scadenza prevista per la presentazione delle candidature, cioè il 12.06.2020, e che si provveda ad una riformulazione dello stesso risolvendo le criticità esposte“.