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Mummie di Precetto: itinerario tra scienza e fede, storia e fantastico

FERENTILLO – Con soli 3 euro il visitatore curioso e attento, può varcare a tutti gli effetti l’oltretomba e poi ritornare nella vita reale di tutti giorni. E’ quell’ angolo di mondo del paese della Valnerina ternana che ci offre, ormai da anni, la possibilitĂ  di ammirare increduli, ma consapevoli, che dopo la morte, a distanza di secoli, se sepolti in questa cripta, piĂą di un qualcosa di noi rimane.
La cripta della chiesa di Santo Stefano oramai e’ famosa in tutto il mondo per la sua singolaritĂ  nel mantenere intatto il corpo dopo la morte. Questo fenomeno emerse durante i lavori per l’ ampliamento della chiesa di Precetto, edificazione dell’ attuale superiore, sempre dedicata al Protomartire. Quindi, fino all’editto di Sant’ Claude qui, come in tutte le chiese, si seppellivano i defunti. Il fenomeno emerse durante i lavori di translazione di alcuni cadaveri dalla cripta al camposanto, futuro cimitero urbano del paese, presso l’ex convento dei cappuccini a Santa Illuminata di Precetto. Del fenomeno a partire dal 1800 se ne occuparono diversi istituti scientifici, l’Universita di Perugia, l’Accademia dei Lincei e l‘Istituto farmacologico Nazionale. Il primo studio consiste in una ricerca del dottor Maggiorani del 1860. Una relazione del 1872 redatta dal Maggiorani e Moriggia per l’Accademia dei Lincei; altra relazione del Moriggia del 1887. Segue nel 1963 una relazione di Antonio Brighetti per l’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria. L’Unione Liberale cita il fenomeno ferentillese in varie edizioni dal 1885 dove il dottor Gerolamo Mari, Preside dell’Istituto Tecnico di Cuneo disquisisce sulle mummie di Ferentillo.
Il libro di Carlo Favetti, autore di questo articolo, ci svela la Ferentillo segreta
L’ ex chiesa di Santo Stefano, oggi frequentatissimo museo, con tanto di biglietteria, gestito dalla parrocchia, fu edificata nel XIII secolo a due navate a volte sostenute da piloni. E’ lunga metri 24, larga 9 metri e alta 2,50 metri. Sulla parete verso sud alcuni affreschi come un San Bernardino, una serie di Madonne col Bambino e altri frammentari affreschi che necessitano di un intervento urgente di restauro, sempre su questa parete,  tre monofore,  sempre aperte, che mantengono la ventilazione asciutta.  Per il concorso di diversi fattori questa cripta ha la proprietĂ  di compiere sui cadaveri, nel corso di un anno, la mummificazione naturale.
Gli studi fatti certificano che tale fenomeno e’ causa di tre fattori: (1) “alla terra” secondo il Latini e’ formata da detriti di calcare appenninico. In 72 grammi esaminati furono riscontrati 27 grammi di silicati di allumina di ferro con solfato di calce; 24 grammi di carbonato di calce e di magnesio con fosfato di calce; 15 grammi di sostanze organiche e 6 grammi  di nitrati di calce, di magnesio e di ammoniaca. Il Maggiorani attesta che abbondano in questa terra della cripta i sali di calce avidi tutti di acqua. Il nitrato di calce e il cloruro calcio la sottraggono prontamente e perennemente ad ogni corpo che ne contenga. La terra e ricca di argilla microscopica che da al terreno una certa porositĂ  che la rende atta a trasmettere facilmente il vapore acqueo da uno strato all’altro. L’ acqua viene sottratta lentamente ai cadaveri dai sali igroscopici circostanti e ripresa successivamente dagli strati superiori, ascende di grado in grado a fior di terra ove una libera evaporazione la ripara in seno all’atmosfera. L’ aggiunta dei nitrati e del cloruro di calcio ottiene una perfetta essiccazione dei corpi. (2) altro fattore e “l’aria asciutta” e non calda, rinnovata e continua data dalle finestre sempre aperte, accedente ai cadaveri in modo molto misurato attraverso la terra calcarea, asciutta e porosa. (3) “i microorganismi” sono il terzo fattore che contribuisce alla mummificazione. Lo dimostro’ sempre il Moriggia, con il riscontrare alla superficie della pelle il pulviscolo inorganico, sporule, ifi, acari, ovicini. Di Protisti (microzoi, crittogame) è carica l’atmosfera, la terra e le mummie, i quali si nutrono sottraendo lentamente la materia dei cadaveri. In sintesi sono questi i fattori che concorrono ancora oggi alla storia e mantenimento dei mummificati di Precetto. Cosi le vicende umane, legate da “veritĂ  e fantasia”; storie accadimenti di un antico borgo umbro sempre piĂą misterioso; storie tramandate dai “vecchi custodi” succedutisi nel corso degli anni e immortalati su pagine di interessanti volumi in vendita nello stesso museo, come la vicenda del Campanaro,

l’assassinio dell’avvocato Bucci, la vecchia Signora Aurelia, i due cinesi morti di colera in viaggio di nozze, la donna morta di parto, il gobbo Severino e l’impiccato. Insomma un viaggio interessante ed emozionante sopratutto se si legge attentamente l’antico motto: oggi a me domani a te/ io fui quel che tu sei/ tu sarai quel che io sono/ pensa mortal che la tua fine e’ questa/ e pensa pur che cio’ sarĂ  ben presto. Il museo e aperto tutti i giorni al seguente orario: dalle 10 alle 13; dalle 14,30 alle 18,30. Bambini accompagnati.

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