PERUGIA – La pandemia l’ha fortemente penalizzata anche se già da ora si parla di una proroga dell’apertura sino al prossimo 4 aprile, mentre il programma ne individuava nel 6 gennaio 2021 la chiusura. Ma le meraviglie della mostra su “Raffaello in Umbria e la sua eredità” meritano una menzione speciale nell’ambito delle attività culturali regionali. Mentre a Palazzo Baldeschi si sta svolgendo il ciclo di quattro concerti e altrettante letture che nei prossimi giorni risuoneranno dalla terrazza dello storico Palazzo che si affaccia su Corso Vannucci per allietare l’atmosfera natalizia, Vivo Umbria ha raccolto le testimonianze video dei curatori della mostra, nell’intento non certo di essere esaustivi sulle numerose curiosità e sugli approfondimenti artistico-culturali che l’esposizione propone, ma per offrire al fruitore un’idea del grande sforzo collettivo compiuto attorno all’iniziativa di “Raffaello in Umbria e la sua eredità”. La mostra è stata organizzata dalla Fondazione CariPerugia Arte insieme all’Accademia di Belle Arti di Perugia.
L’iniziativa si inserisce fra le celebrazioni raffaellesche e rientra fra le iniziative previste da “Perugia celebra Raffaello”. E’ stata progettata in modo che i temi e le modalità di fruizione siano diversi ma complementari. Nello specifico il progetto si sviluppa attraverso due parti. Una è dedicata al periodo umbro di Raffaello, grazie ad una importante sezione multimediale con straordinarie videoproiezioni immersive e all’esposizione di alcune opere dei maestri di Raffaello: Perugino, Pintoricchio e Signorelli. L’altra, prettamente espositiva, è dedicata all’eredità lasciata dall’artista soprattutto in ambito accademico ed è stata realizzata da un’altra importantissima istituzione culturale del capoluogo umbro: l’Accademia di Belle Arti di Perugia.
Per quanto riguarda la parte documentaria, un importante contributo è stato dato anche dalla Soprintendenza archivistica dell’Umbria e delle Marche. L’esposizione ha ottenuto il logo del Comitato Nazionale istituito dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo.
Vi proponiamo dunque gli interventi di Giovanni Manuali, conservatore dei Beni dell’Accademia di Belle arti Pietro Vannucci e coordinatore del gruppo di lavoro per la mostra di Palazzo Baldeschi; di Alessandra Migliorati co-coordinatrice della mostra che si è occupata dello specifico aspetto della “Raffaellesca”; di Paolo Mancini che si è occupato in particolare della sezione multimediale della mostra e di Giovanna Giubbini, sovrintendente archivistica e bibliografica dell’Umbria e delle Marche.