FERENTILLO – Si stringe il cuore nel vedere tanto degrado e indifferenza che vanno avanti da anni facendo sì che tanta arte e storia siano cadute nell’ oblio. Un patrimonio storico artistico di grande valore, seppure considerato minore, è ormai perso per sempre. Considerato minore, peraltro, proprio perché ormai il degrado e l’abbandono hanno ridotto luoghi preziosi in cumuli di macerie. Da queste macerie emergono sui superstiti muri, infatti, dipinti di grande valore, addirittura sovrapposizione di opere che attestano peculiarità e passaggi di stili e nuove devozioni popolari.
LE CHIESE DI MONTERIVOSO
E’ il caso di due chiese a Monterivoso: San Nicola da Casarioso e l’ex santuario di Santa Lucia. Analizziamo come primo caso la chiesa di Santa Lucia, ubicata lungo l’antica strada che conduce a monte Carpio. Diruta dagli anni 1950 oggi, per l’appunto, è un cumulo di macerie. Eppure emergono frammenti sparsi un po’ ovunque che fanno supporre che tutto l’interno fosse interamente affrescato. Il Santuario è stato edificato verso la fine del XV secolo e questi frammentari dipinti sono di una buona mano, di un sicuro artista della scuola dello Spagna. In particolare rimangono ben visibili due dipinti sulla parete di controfacciata; Sant’Antonio Abate e un Sant’ Antonio da Padova.
Altro dolente tasto la diruta chiesa di San Nicola situata a monte dell’abitato, immersa negli ulivi, poco distante dalla rocca di Monterivoso. Ridotta a una rimessa di attrezzi, la chiesa era un tempo assai importante: ha, nel suo interno, dipinti del primo ‘500 sovrapposti ad altri più antichi trecenteschi emersi dopo cadute di intonaco.
Troviamo una serie di Madonna Col Bambino del tardo ‘400 e dove un tempo era situato il presbiterio ancora visibile, una crocifissione con Santi, tra i quali un bel San Pietro che mostra le chiavi. Nel sottarco un fregio recante il volto Santo e altri dipinti di non chiara interpretazione. Singolari, inoltre, le raffigurazioni della Madonna che si accostano al dipinto presente sulla roccia lungo il tratto del fosso a località “lu strittu”. Anche queste figure, soprattutto femminili, nei tratti e nelle espressioni dei volti fanno presagire la mano di pittori locali influenzati dal genere umbro abruzzese riscontrabili nella serie iconografica nella chiesa di San Giovanni al Castello di Arrone.
Per coloro che vogliono scoprire ciò che rimane di tanta arte e storia di questa bella parte del territorio Ferentillese, suggeriamo di munirsi di attrezzatura da escursionismo e ci permettiamo di chiedere di rispettare l’ambiente, senza gettare bottiglie di plastica e cartacce.