PERUGIA – Da poco più di un secolo rappresenta lo scenario di una struggente storia d’amore conclusasi drammaticamente, lei muore e lui disperato e innamoratissimo non resiste al dolore e si uccide con un colpo di pistola.
A Monte del Lago, piccola altura che si erge sul periplo del Trasimeno tra San Feliciano e Torricella regna un’atmosfera placida, il silenzio che sembra pervadere tutto è lievemente infranto dalle ritualità quotidiane dei residenti, meno di 200 anime, che spesso si siedono sul fondo della strada che taglia in due il borgo per narrarsi a vicenda storie minimali di vita vissuta, piccoli-grandi problemi contingenti, pettegolezzi. L’esistenza è scandita di tanto in tanto dal passaggio di qualche turista che, quasi sempre, trova motivazioni forti nel raggiungere il borgo sul lago, attratto oltreché dai tramonti dai toni caldi che variano dal rosa, all’arancio, al rosso rutilante, dalla tranquillità che qui sembra scaturire da ogni vecchia pietra serena degli antichi edifici, ma anche da quello stato d’animo tardo-romantico che emana la passeggiata estesa a raggiera intorno al paese e dalla “Villa Alta” in cima alla collina.
Monte del Lago è un piccolo centro, anzi piccolissimo, ma sono numerosi i motivi di interesse che propone in sé. Villa Schnabl, sotto la Villa che fu dei coniugi Pompilj uniti sino alla morte nello stesso giorno, fu luogo di soggiorno di Giacomo Puccini, il De Felicitate Trasimeni, trattatello del grande letterato Giovanni Antonio Campano fu composto qui, e qui Bartolomeo Borghi redasse il primo atlante geografico italiano. La serenità che vi si respira concilia l’ispirazione, ma un’ispirazione di pensieri mai invadenti, ma flebili, dolci e docili come sorrisi che prendono forma dalla malinconia e da ricordi lontani ma accoglienti in una pace interiore. È la magia di Monte del Lago, il genius loci di un borgo che fu anche ritratto dai grandi fotografi fiorentini, fratelli Alinari, su commissione di Guido Pompilj, forse la personalità più illustre di Monte del Lago insieme alla moglie poetessa di antiche origini armene, Vittoria Aganoor. Guido Pompilj fu deputato del primo Collegio di Perugia, sottosegretario di Stato al Ministero delle Finanze, al Ministero degli Affari esteri e per due volte eletto plenipotenziario all’Aja per il Congresso della Pace, nel 1899 e nel 1907. Spese la sua vita soprattutto per difendere e valorizzare Monte del Lago e il Trasimeno, tra l’altro salvando il lago dal progetto di prosciugamento attraverso il Consorzio di Bonifica del Trasimeno nato nel 1875. Non solo con la costruzione dell’emissario di San Savino riuscì a controllare il livello delle acque che ne garantì anche il ripopolamento faunistico nelle zone umide.
Una chiesetta del XIV secolo, Sant’Andrea, sembra salutare il visitatore che terminata la passeggiata si appresta a lasciare il borgo. Vi si trovano pregevoli affreschi del XV secolo, realizzati da un artista perugino chiamato Maestro di Monte del Lago. Oggi, villa Schnabl, imponente struttura di varie altezze che domina il lago appartiene a Jade e Fred Theijsmeijer e ai loro quattro figli, nuovi proprietari della residenza che fu di Riccardo Schnabl Rossi, acquistata nel 1898 dai conti Oddi Baglioni dal critico musicale da cui prende il nome e, di seguito, di proprietà della famiglia Palombaro. La loro passione per questa bella villa, lo avevano già espresso nel 2013 insieme alla volontà di farne “la loro casa per sempre”. Nuovi lavori di ristrutturazione sono in corso insieme a quelli già portati a termine degli arconi sottostanti la villa e quelli sull’area di ingresso al borgo.