Monta il “caso Foligno” per gli spettacoli fai da te: la censura della Cgil

FOLIGNO – CVD. Come Volevasi Dimostrare. Alla protesta di Adu che abbiamo dato stamani sul bando del Comune di Foligno per gli eventi a Palazzo Trinci a carico di chi lo spettacolo lo fa, si aggiunge stasera la nota stampa del sindacato Cgil Perugia Area produzione culturale altrettanto chiara e perentoria. Eccola. Integrale. A firma di Emanuela Faraglia e Angelo Scatena.

“Il Comune di Foligno, con un avviso pubblico, promuove una call per l’acquisizione di proposte di eventi e rassegne nel settore della cultura, dell’arte, dello spettacolo e dell’intrattenimento, da realizzare nell’arco di tre mesi, da giugno a settembre. Nell’avviso è specificato che le risorse economiche che il Comune intende mettere a disposizione, saranno solo quelle riguardanti la più stretta logistica; saranno a carico di lavoratrici e lavoratori le restanti spese. E, per il lavoro ‘di qualità’ che queste lavoratrici e lavoratori dovranno presentare, il Comune non prevede alcun compenso. Il Comune di Foligno dichiara con questa iniziativa di voler sostenere il mondo dell’arte, dello spettacolo e della cultura. Ci chiediamo cosa s’intenda per sostegno.

L’evidenza ci parla di una proposta di lavoro non pagato. Di lavoro mascherato da volontariato. Se questo è sempre inaccettabile, in questo momento diventa indegno.
I professionisti della cultura sono in ginocchio dopo un anno di fermo delle attività. In un momento in cui le risorse che si mettono a disposizione devono essere impegnate per accompagnare un intero settore verso una ripresa, lo sfruttamento del lavoro di questi professionisti già duramente colpiti non può essere ammesso. La cittadinanza ha diritto di tornare a godere di un’offerta culturale più ampia e variegata possibile e i professionisti dello spettacolo dal vivo hanno diritto di vedere riconosciuto il loro lavoro.

La scelta fra lavorare senza essere pagati e non lavorare, non è una scelta”.

 

Redazione Vivo Umbria: