PERUGIA – Sala completamente piena e molte persone anche in piedi al centro socioculturale di Ferro di Cavallo, a Perugia, per la prima presentazione sul territorio della campagna di mobilitazione popolare La Casa Brucia, che mira a far sì che “l’Italia si adoperi per il cessate il fuoco immediato in Ucraina e Medio Oriente e, a tale scopo, cessi di alimentare la guerra fornendo armi e munizioni”. L’iniziativa organizzata dalle associazioni Umbrialeft e Il coraggio della pace – Disarma si è tenuta nella mattinata di sabato 1 febbraio e ha visto l’autorevole partecipazione, tra gli altri, di Angelo D’Orsi, storico, giornalista e professore all’Università degli studi di Torino. Insieme a lui, a intervenire sono stati inoltre Giuseppe Mattioli de La Sinistra per Perugia, Elvio Napolitano della sezione Anpi di Perugia ‘Bonfigli-Tomovic’, e Paolo Brutti dell’associazione Il coraggio della pace – Disarma. Dopo averla presentata ufficialmente a inizio anno alla presenza delle autorità regionali e di molte amministrazioni comunali, tra cui quella di Perugia, i promotori della campagna La Casa Brucia stanno ora organizzando degli incontri per coinvolgere associazioni e cittadini. “Di fronte a quello che sta succedendo nel mondo, con l’intensificarsi dei conflitti e delle stragi – ha spiegato Brutti –, non c’è ancora una risposta adeguata: la popolazione non reagisce e non si muove e, soprattutto, non ci sono forze politiche che mettano in moto processi di contrasto a questa situazione. Per cui c’è necessità di riprendere l’iniziativa dal basso, di mobilitarci dove possiamo, dai luoghi di lavoro e di studio, ma soprattutto nei consigli comunali per poi arrivare fino al parlamento con la speranza che possa prendere vigore una forza, un movimento che somigli a un grande nuovo partito della sinistra che rimetta in moto questo processo”. La campagna prevede che in tutti i consigli comunali, in scuole, università e luoghi di lavoro siano messi in votazione e approvati ordini del giorno/mozioni/delibere che chiedano provvedimenti concreti per porre fine alla guerra in Europa e Medio Oriente: stop all’invio di armi in Ucraina e rigetto della direttiva politica che punta a imporre la vittoria di una parte a danno dell’altra; stop all’invio di armi, sanzioni politiche, diplomatiche ed economiche nei confronti di Israele. Questi documenti dovranno poi essere inviati ai rappresentanti del governo italiano e delle forze politiche presenti in Parlamento per indurre l’Italia a compiere scelte coerenti in direzione del cessate il fuoco e della soluzione pacifica delle controversie.
Citando Shakespeare – “Che epoca terribile quella in cui dei pazzi governano dei ciechi” –, Angelo d’Orsi ha disegnato il quadro della situazione: “Siamo sull’orlo della terza guerra mondiale e non ce ne rendiamo conto. L’Occidente prova a opporsi alla trasformazione del mondo verso una prospettiva multipolare. Dobbiamo evitare che ci sia una sola superpotenza che imponga al resto del mondo la sua moneta, la sua lingua, i suoi costumi, i suoi modelli politici ed economici. L’Occidente è in crisi profonda e non se ne rende conto ed essendo già sconfitto dal punto di vista dell’egemonia culturale prova a rispondere con le armi, e ciò non porterà che distruzione e morte”.