Mike Dawes: il fingerstyle fatto persona entusiasma il pubblico di Visioninmusica

TERNIMike Dawes, venerdì scorso, per il terzo appuntamento della nuova stagione di Visioninmusica, Musicamultiforme, ha meravigliato il pubblico del Gazzoli. Un virtuoso del fingerstyle, come ce ne sono pochi, nelle sue mani la chitarra diventa almeno tre strumenti diversi: una moltiplicazione che desta stupore e ammirazione.

 

 

In apertura, il giovane chitarrista italiano Giuseppe Sessa, altro cultore del fingerstyle, che ha introdotto bene il mood della serata anticipando le numerose sorprese del collega britannico. Dawes, già ospite della manifestazione diretta da Silvia Alunni insieme al grande Tommy Emmanuel a Spoleto l’anno scorso, è un animale da palco: spigliato, allegro, appassionato e immenso conoscitore del proprio strumento. Una conoscenza che ci ha tenuto a condividere, raccontando a più riprese quell’amore per la chitarra e la musica in generale, che lo possiede totalmente.

Arriva sul palco – I’m Mike Dawes from England, I’m sorry about the weather – e rompe subito il ghiaccio – Are you ready to rock? Ovvio che sì. Da più parti nominato miglior chitarrista del mondo, Dawes è un concentrato di potenza, creatività e grandissima complessità tecnica. Spazia senza soluzione di continuità tra i vari generi che padroneggia alla perfezione. Durante l’esibizione, numerosi sono gli omaggi ai suoi musicisti preferiti, tra tutti spicca Dave Grohl, ma ci sono anche i Nirvana, i Metallica, Gotye, i Guns N’Roses. Purple Rain di Prince nella versione di Dawes acquista una magia tutta sua. Un po’ come si dice spesso dei grandi musicisti – Johnny Cash in primis – che quando fanno una cover, poi quella canzone diventa loro. Il rock, ovviamente la fa da padrone, ma non mancano echi country e punte da ballads, viaggiando acutamente in esplorazioni ritmiche.

 

 

A un certo punto, Dawes chiede un plettro al pubblico, che gli viene immediatamente fornito, e con quello si avvia alla conclusione del concerto con pezzi più lenti, ma pur sempre nel suo stile. Ci saluta con un ultimo pezzo che anticipa il nuovo album da cui riemerge pienamente quella vena introspettiva che a tratti si era affacciata già durante la serata.

Ultima chicca: il già citato Tommy Emmanuel tornerà a Terni alla fine di luglio.

Sara Costanzi: Metà Italia, metà Svezia, vivo di cultura. Ho una laurea in teatro contemporaneo. Animalista e amante della natura, mi appassionano le storie, la storia, la musica, l’arte, il cinema e il teatro.