Massimo Nunzi, Breanna Stillman, 60 ragazzi, le cose non viste: tutto il piacere della musica

TODI – Questo articolo vuole raccontare quello che non si è visto. Giovedì, al Convento di Montesanto, Todi, c’è stato il saggio orchestrale di una sessantina di ragazzi, i più giovani della scuola media Cocchi Aosta, e i più grandi del Liceo Jacopone da Todi e dell’Istituto Ciuffelli Einaudi.

Musiche di Ennio Morricone, Henry Mancini, Hugh Masekela, Louis Armstrong e non solo. Un concerto trascinante e ben eseguito, ma l’entusiasmo dei ragazzi, dei loro genitori e degli stessi docenti, al limite dello sbalordimento, era dovuto proprio a quello che non si era visto sul proscenio. Al contrario degli anni precedenti, i ragazzi di quest’anno hanno scontato una serie di problematiche, imputabili alla complessa macchina scolastica, legate soprattutto a cambi di insegnanti, che ne hanno inficiato la preparazione musicale. Era oggettivamente difficile immaginare di portare a termine un’esibizione che non fosse quantomeno traballante. Questo una settimana fa: sta di fatto che, come l’anno scorso, a preparare i ragazzi per questa esibizione c’erano la benemerita Breanna Stillman, soprano di rango internazionale che si è spesa pure in prima persona nella voce suadente di “Metti una sera a cena”, e il maestro Massimo Nunzi, un personaggio che in Italia ha già dato prova di capacità sorprendenti, con la talentuosa Jazz Campus Orchestra, di stanza alla Casa del Jazz di Roma.

Massimo Nunzi

Nei pochi giorni di preparazione Nunzi ha preso per mano i ragazzi, giovani e giovanissimi (a questi ultimi, visti i progressi velocissimi, ha affidato al volo due sue composizioni scritte appositamente per i più piccoli, “I gatti di Manhattan “ e “Il trenino di John”), portandoli ai risultati apprezzabili testimoniati dai video della serata.

 

Sono state, appunto, le cose che non si sono viste a scatenare l’entusiasmo dei presenti, soprattutto dei ragazzi, che hanno preso consapevolezza delle loro capacità, trovando un entusiasmo che li motiverà nel prosieguo degli studi. Dalla sua ormai collaudata esperienza, Massimo Nunzi ritiene sia inutile intestardirsi troppo sul solfeggio, nella didattica musicale, avendo a che fare con una platea giovanile assai più esigente di quella passata, che ha bisogno di sperimentare sul campo le proprie capacità, le attitudini personali, evitando che un sovraccarico di teoria produca un effetto respingente e scoraggiante.

Un apprezzamento va, ovviamente, a tutto il personale didattico che ha fortemente voluto questo progetto, figlio del bando Siae “Per chi crea, musica di tutti, musica per tutti”, che ha visto applauditi anche i cori e la rock band, affidandosi per la parte orchestrale alle cure di questi due grandi maestri, sempre generosi nel dedicare il loro tempo ai più giovani.

Nell’impossibilità di citare tutti i ragazzi vale la pena di ricordare i nomi dei dirigenti scolastici Enrico Pasero (Cocchi Aosta), Venusia Pascucci (Ciuffelli Einaudi), Maria Rita Marconi (Jacopone) e dei docenti Valentina Betti Sorbelli (clarinetto), Ettore Chiurulla (pianoforte), Federico Codini (sassofono), Andrea Cortesi (violino), Michele Fabrizi (pianoforte), Gloria Ferdinandi (violino), Francesco Di Giandomenico (chitarra), Giacomo Margaritelli (clarinetto), Mattia Mattoni (batteria), Lorenzo Rosati (direzione d’orchestra), Cecilia Rossi (violino), Martina Stauble (pianoforte).

Leonardo Malà

Redazione Vivo Umbria: