Massimiliano Gallo, l’amante (im)perfetto in scena al Morlacchi

Stavolta Massimiliano Gallo è Giulio. S’innamora per un fortuito incontro in ascensore di Claudia, Fabrizia Sacchi. E diventano amanti. Che poi è il titolo della commedia inedita scritta e diretta da Ivan Cotroneo che in anteprima nazionale debutterà al teatro Morlacchi di Perugia il 18 gennaio.

Gallo per molti che frequentano prevalentemente la tv è il commissario Luigi Palma ne I Bastardi di Pizzofalcone; Pietro De Ruggeri marito di Imma Tataranni Sostituto procuratore. Oppure Vincenzo Malinconico, avvocato d’insuccesso. Per tutti è un attore bravissimo ma soprattutto dall’innata empatia. Di quelli che, quando li vedi, ti ci rivedi. Per di più è figlio d’arte, visto che il padre è il famoso cantante napoletano Nunzio e la madre l’attrice Bianca Maria Varriale. E, ancora, Gallo è un bimbo prodigio visto che a 10 anni era già protagonista di telefilm tv per bambini mentre, da adolescente, imparava a mettere l’arte da parte con la Compagnia di Carlo Croccolo, per poi mettersi in proprio nel 1988 fondando con il fratello Gianfranco la Compagnia Gallo. Che, per dirne una, portò in scena la Francesca da Rimini di Aldo Giuffrè il cui fratello, Carlo, vorrà Massimiliano interprete delle commedie di Eduardo. Un filo rosso fuoco, verace come la sua napoletanità, che proviamo a riannodare alla vigilia dell’anteprima di “Amanti”.

Amanti: chi è Giulio?

“E’ un uomo. Con questo abbiamo già detto quasi tutto. Fallibile, con tutte le sue fragilità che rincorre l’amore e probabilmente, se non è una parola troppo grossa, la felicità”.
Due donne in scena e su tutto Claudia e la psicanalista, dottoressa Gilda Cioffi, dalla quale, guarda un po’, vanno i due amanti Claudio e Giulia. L’allegoria dello specchio in cui riflettere su se stessi?
“La premessa però è che, al di là della professionalità e preparazione, dalla psicanalista risposte certe e definitive non ne hanno. E’ una professionista che ti ascolta, ti fa sfogare, ma lui poi si fa filippiche tutte sue. Però, piano piano, e nonostante tutto, Claudio verrà spinto a capire che può diventare uomo da solo, con le sue stesse forze”.
E Giulia chi è?
“L’idea di una vita a cui Claudio, pur essendo sposato e sapendola sposata, non vuole rinunciare. Un gioco in una camera d’hotel in cui gli amanti si danno appuntamento e nasconde altro rispetto al solito cliché.
Ovvero?
“Il fatto non sempre scontato per cui stavolta è lei a fare delle scelte più, definiamole, pratiche, mentre è lui che tiene atteggiamenti non immediatamente riferibili al maschio e spesso prerogativa femminile, romantici, sognanti”.
Riferimenti alla commedia all’italiana dal riso amaro?
“Ivan Cotroneo (autore e sceneggiatore che per la prima volta si cimenta in una messinscena teatrale ndr.) ci ha abituato a una scrittura di livello alto. Alla base della commedia all’italiana che tutti ci hanno copiato, c’è una grande tragedia. Questo spettacolo ha alla base questa prerogativa, capace certo di far sorridere, ma anche pensare, e che ti fa uscire da teatro commosso”.

Ivan Cotroneo

Merito di Cotroneo…
“Pochi come lui sono capaci di penetrare l’universo femminile, detto che allo stesso tempo ben conosce il lato maschile”.
Si chiude il sipario del Morlacchi dopo la prima e a Ivan Cotroneo lei dice?
“Avevo ragione io. In risposta a tutte le sue paure. E aggiungo che, dopo aver visto come ha diretto le prove, sono sicuro che avrà voglia di fare altri spettacoli teatrali”.

Con Massimiliano Gallo e Fabrizia Sacchi, in scena ci sono Orsetta De Rossi, Eleonora Russo e Diego D’Elia

Il Morlacchi  per lei è?
“Ho un rapporto bellissimo con il teatro e con il pubblico competente e sorprendentemente giovane del Morlacchi. Torno davvero volentieri dopo poco più di un anno da il ‘Silenzio grande’ di Alessandro Gassmann e dopo esserci stato con Giuffrè e le commedie di Eduardo”.<CF 1403>
Tormentone finale. Un aggettivo per ognuna delle sue arti predilette. La musica, visto il padre e i due dischi all’attivo.
“Libertà. Canto nei musical, negli spettacoli nella consapevolezza che non sono un cantante ma che cantare può essere una delle espressioni dell’attore”.
Il cinema?
“Esplorazione. Richiede grande disponibilità e concentrazione nello scavare il personaggio. Mi piace molto questo approccio”.
La televisione?
“Lo stesso del cinema. Adesso soprattutto. E’ questione di tempi, di ritmi recitativi. Diciamo che il cinema è la palestra ottimale per recitare in televisione.
Siamo all’arte con cui lei ha iniziato: il teatro è?
“Adrenalina. Gioia infinita. Frequentando i set della tv e del cinema avverto che ho bisogno fisico del teatro. E’ luogo di scambio come non ne esistono altri. Un’agorà che non c’è più e, banale dirlo quanto vero, irripetibile e non replicabile. Soprattutto in considerazione di ciò che abbiamo vissuto con la pandemia ti accorgi che il pubblico aveva bisogno di tornare in platea. E noi sul palcoscenico”.
Un commento del suo pubblico piacevole?
“Il rapporto in sé col pubblico. Anche per una semplice foto. E , devo dire, la stima della critica”.

Foto: Anna Camerlingo

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“INCONTRA I PROTAGONISTI”  Venerdì 20 gennaio, alle 17.30 al Teatro Morlacchi, il
pubblico incontrerà la Compagnia. L’incontro sarà condotto dal giornalista de Il Messaggero
Michele Bellucci.
BIGLIETTI e INFO. Teatro Stabile dell’Umbria 075 57542222, dal lunedì al sabato dalle 17 alle 20. La prevendita dei biglietti a Perugia viene effettuata presso il Botteghino del Teatro Morlacchi, T. 075 5722555, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13.30, il sabato dalle 17 alle 20. Acquisto online: www.teatrostabile.umbria.it

Riccardo Regi: Direttore di Vivo Umbria, Perugino, laureato in Lettere, giornalista professionista dal 1990, vice direttore dei Corrieri Umbria, Arezzo, Siena, Viterbo, Rieti per 18 anni.