PERUGIA – Nasceva a Rimini il 20 gennaio 1920 Federico Fellini e durante questo mese di marzo il PostModernissimo lo celebra con una retrospettiva. È questo dunque l’anno di Fellini, uno dei più importanti Maestri della storia del cinema, al quale in questo centenario della nascita sarebbe stato impossibile non dedicare un doveroso omaggio. Dal 2 al 30 marzo, tutti i lunedì sera alle 21, sarà possibile riscoprire questo cineasta grandissimo e unico, con l’obiettivo di far conoscere al pubblico più giovane le sue opere e far ricordare agli appassionati più adulti l’autore che ha rivoluzionato con la propria poetica il cinema italiano, rendendolo celebre a livello internazionale. Quattro premi Oscar, una Palma d’Oro, sei David di Donatello, tredici Nastri d’Argento: è questo lo straordinario palmarès collezionato da Fellini in quarant’anni di carriera. Ma al di là di questo elenco, il suo lavoro come regista ha segnato indelebilmente la storia cinematografica italiana e mondiale.
«Per me il cinema è una sala ribollente di voci e di sudori – dichiarò Federico Fellini – le mascherine, le caldarroste, la pipì dei bambini: quell’aria da fine del mondo, da disastro, da retata. Oppure la gente che esce d’inverno dalle porte di sicurezza, in un vicolo, un po’ rimbambiti dal freddo, qualcuno che canticchia il motivo del film, delle risatacce, qualcuno che piscia. Il mio primo ricordo di un film risale, credo, a Maciste all’inferno: stavo in braccio a mio padre, la sala era piena, faceva caldo e spruzzavano un antisettico che grattava la gola e stordiva».
Ad impreziosire la rassegna programmata dal PostMod una serie di ospiti di grande levatura, che introdurranno i film con approfondimenti su alcuni temi centrali dell’opera felliniana e commenteranno a fine proiezione insieme al pubblico.
Lunedì 2 marzo, ore 21
RIMINI E ROMA, UN AUTORE IN ESILIO a cura di Simone Rossi (curatore delle rassegne “Germania in Autunno” e “Americana”. Collabora con Ondacinema)
A seguire:
I VITELLONI [ITA, 1953 / 108 min / B/N]
«Dove vai? Non lo so, parto, non lo so. Ma che cosa vai a fare allora? Non lo so, devo partire, vado via». Un gruppo di cinque vitelloni: l’intellettuale Leopoldo; il donnaiolo, Fausto; il maturo Moraldo; l’infantile Alberto e Riccardo, il giocatore. Giovani Romagnoli, annoiati dalla vita di provincia e allergici ad ogni forma di responsabilità. Tutti senza lavoro, vivono sulle spalle dei genitori. Finché un giorno, uno di loro, troverà il coraggio di partire.
Lunedì 9 marzo, ore 21:00
GLAMOUR E PAPARAZZI. Il NEOREALISMO E’ MORTO! a cura di Giovanni Spagnoletti (scrittore e critico. E’ stato professore di Storia e Critica del Cinema all’Università “Tor Vergata” di Roma e direttore artistico della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro. Autore e/o curatore di più di sessanta pubblicazioni ha collaborato con “Bianco&Nero”, “Cineforum”, “Altro Cinema”, “Movie”, “Il Manifesto”, “L’Unità”, “Il Mattino”, “Rinascita”, “L’Espresso”).
A seguire:
LA DOLCE VITA [ITA-FRA, 1960 / 180 min / B/N]
«Tu sei tutto, Sylvia. Ma lo sai che sei tutto? You are everything. Everything! Tu sei la prima donna, del primo giorno della Creazione». In una Roma tutta pailettes e lustrini, in cui le stelle di Hollywood vengono inseguite notte e giorno dai paparazzi per uno scatto fotografico rubato, ecco Marcello Rubini, giornalista dedito ai servizi scandalistici con l’ambizione di diventare scrittore di romanzi. E intanto avanza il rumore di un elicottero che sorvola la città mentre trasporta una statua del Cristo con le braccia aperte…
Lunedì 16 marzo, ore 21:00
IL BLOCCO DEL REGISTA SI CHIAMA MASTORNA a cura di Raffaele Meale (fondatore della rivista di critica online “Quinlan”.
È autore del volume “Fuori i compagni dalle balere. Viaggio nella musica dell’Emilia-Romagna”. È membro del consiglio nazionale di SNCCI e della commissione “Film della Critica”).
A seguire:
8½ [ITA-FRA, 1963 / 138 min / B/N]
«Tu saresti capace di piantare tutto e ricominciare la vita da capo? E scegliere una cosa, una cosa sola, ed essere fedele a quella, riuscire a farla diventare la ragione della tua vita».
Guido Anselmi, affermato regista di quarantatré anni, sta elaborando il suo prossimo film. Per farlo, decide di trascorrere un periodo di riposo in una stazione di cure termali nel vano tentativo di coniugare i propri problemi fisici con quelli della produzione del film; le ambiguità della sua vita con le incertezze della propria arte.
Lunedì 23 marzo, ore 21:00
ROMA: E’ STATA, E’ E SARA’ SEMPRE… a cura di Mauro Gervasini (firma storica di “Film Tv” – che ha diretto dal 2013 al 2017 – è consulente selezionatore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e insegna “Forme e linguaggi del cinema di genere” all’Università degli studi dell’Insubria. Autore di “Cuore e acciaio – Le arti marziali al cinema” e della prima monografia italiana dedicata al polar).
A seguire:
ROMA [ITA-FRA, 1972 / 128 min / COLORE]
«E vadi, vadi pure a séde. Sa come se dice: “chi non magna in compagnia er diavolo se lo porta via!”»
Ritratto brioso e visionario di Roma attraverso i ricordi di un giovane provinciale che arriva alla stazione Termini poco prima della seconda guerra mondiale. Roma come realtà composita, inesauribile e contraddittoria dai defilé di abiti ecclesiastici alla ricostruzione delle case chiuse, dagli scontri con la polizia al consueto ingorgo notturno sul Grande Raccordo Anulare.
Lunedì 30 marzo, ore 21:00
AMARCORD DI UN GRANDE PAESE presentazione del volume “L’ITALIA SECONDO FELLINI”.
Introduzione a cura degli autori Goffredo Fofi e Piergiorgio Giacchè (Goffredo Fofi, saggista, attivista, giornalista e critico cinematografico, letterario e teatrale. È stato direttore della rivista “Lo Straniero”, da lui fondata nel 1997 che ha terminato le pubblicazioni alla fine del 2016 e ideatore del Premio Lo Straniero. Attualmente dirige la rivista “Gli Asini” ed è il direttore editoriale delle Edizioni dell’asino.
Piergiorgio Giacchè, antropologo, scrittore e saggista italiano. Attualmente fa parte del comitato scientifico della rivista L’Ethnographié edita dal “Laboratoire de Ethoscénologie de la Maison de Sciences de l’Homme – Paris Nord” ed è collaboratore della rivista mensile “Gli Asini”).
A seguire:
AMARCORD [ITA-FRA, 1973 / 123 min / COLORE]
«La nascita di questo paese si perde nella notte dei tempi… comunque, la prima data certa è il 268 avanti Cristo quando divenne colonia romana e punto di partenza della via Emilia.»
Anno 1933. La vita dell’antico borgo di Rimini da una primavera all’altra, e la storia dei suoi particolari abitanti. Tra feste paesane e adunate del “sabato fascista”, tra la Gradisca e la Volpina, tra Grand Hotel e Mille Miglia, Fellini racconta, reinventandola, la sua città natale e la propria giovinezza.