Marsciano, la mostra "Fantastiche Visioni FV" è aperta fino al 31 agosto

Quaranta scatti che immortalano Isabella Ferrari, Violante Placido, Emma Marrone, Levante, Miriam Leone, Andrea Incontri, Eva Riccobono, Marco Bocci, Stefania Rocca, Isabella Ragonese e non solo, in diversi modi ed espressioni. E’ quanto si potrà ammirare visitando la mostra fotografica “Fantastiche Visioni FV” di Emilio Tini, aperta fino al prossimo 31 agosto a Marsciano, situata presso gli spazi espositivi di Palazzo Pietromarchi, sede del Museo dinamico del Laterizio e delle Terrecotte.
E’ la prima volta che Tini, di origini marscianesi ed oggi uno dei fotografi di moda tra i più apprezzati a livello internazionale, porta una sua esposizione in Umbria. Ma definirla una semplice mostra sarebbe troppo riduttivo. “Fantastiche Visioni FV”, infatti, fa parte di un progetto editoriale. Negli ultimi anni in cui Tini ha lavorato con i grandi creativi ha saputo osservare che anche nel Made in Italy molti talenti non sono riusciti ad emergere e se ne è perso il genio creativo. Proprio per questo il fotografo, autofinanziandosi, ha deciso di celebrare la creatività italiana. Sono nate così due raccolte stampate che ogni anno – in marzo e settembre, seguendo la stagionalità della moda – daranno la cifra di chi costruisce l’Italia con la propria ricerca artistica. Designer, attori e attrici, musicisti, top model e artisti vengono immortalati negli scatti di Tini facendosi portavoce delle creazioni dei più grandi designer italiani. L’idea innovativa, folle seppure ancorata al reale, racconta l’evoluzione di quanto noi stessi e quello che ci circonda possa diventare una “Fantastica Visione” costante e ripetibile. Costante, perché l’idea non si ferma a questo primo capitolo, ma diviene – grazie al supporto digitale – una maniera fluida, vitale, imprevedibile di far parlare una creatività che non deve avere briglie, che non deve essere compressa, piuttosto incisa nel reale. Un progetto congiunto e interattivo fatto di contenuti speciali – a partire dagli inizi di marzo 2019 – ogni prima settimana del mese ha offerto sul web il risultato della ricerca sulle nuove tendenze, sui nuovi talenti.
“Il progetto di ‘Fantastiche Visioni FV’ – scrive Emilio Tini nella sua pagina Facebook – nel corso dei suoi 10 volumi a tematiche diverse vuole e vorrà essere uno spaccato reale e contemporaneo sulle molteplicità di voci di questa Italia, nulla di scientifico e ‘sociologico’. Il tutto è filtrato dalla creatività e da una declinazione ‘artistica’ e ‘sensibile’ ma è questo il suo sapore, la ‘fotografia che voglio fare’…”.
La mostra di Marsciano, quindi, è solo il “volume uno” (dal tema l’unicità dell’individuo) di questo grande progetto. Il volume due – incentrato sulle relazioni umane – sarà presentato a Milano il prossimo 19 settembre mentre per il tre Emilio Tini ha aperto un vero e proprio casting a cui possono partecipare personaggi non noti.
Intanto in Umbria possiamo ammirare questo primo lavoro fino al prossimo 31 agosto presso gli spazi espositivi di Palazzo Pietromarchi, sede del Museo dinamico del Laterizio e delle Terrecotte. L’inaugurazione, avvenuta lo scorso 12 luglio alla presenza dell’artista e del sindaco di Marsciano Francesca Mele, ha riscosso un notevole successo. L’apertura della mostra è stata anticipata dalla proiezione, che si è tenuta presso il teatro Concordia, di un video realizzato da Emilio Tini – che è parte integrante del progetto – e da una breve intervista fattagli da Michele Capoccia, presidente dell’associazione Teatro del Vino, che ha collaborato con il Comune di Marsciano e Sistema Museo all’organizzazione dell’esposizione.
 
La mostra fotografica “Fantastiche Visioni FV” è visitabile nei seguenti orari: lunedì dalle 10,30 alle 13; mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 10,30 alle 13 e dalle 16.30 alle 19. Martedì chiuso. Per informazioni è possibile contattare il Museo ai seguenti recapiti: 0758741152 – marsciano@sistemamuseo.it.
 
EMILIO TINI
É leggenda che questo provinciale di Perugia, scelto tra pochi a studiare al famoso Isia di Urbino, e poi sbarcato a Milano, sia stato “salvato” da Piero Piazzi – attuale presidente worldwide dell’agenzia Women che lo ha introdotto in Condè Nast – e sia poi approdato a Vogue Gioiello, proprio nel giorno in cui aveva già stipato nella sua utilitaria tutto il materiale per lasciare la “Milano da bere” e tornarsene a casa. Storia o leggenda? L’una fa parte dell’altra. Volersene tornare in provincia e trovarsi poi a lavorare con le più famose top model al mondo, sorretto dalle scelte creative di un Cappellaio Matto quale Phillip Tracey – lo stesso che ha foggiato con copricapi prodigiosi Isabella Blow e Lady Gaga, Beyonce Knowles e Franca Sozzani, Madonna, Sarah Jessica Parker e Daphne Guinnes – è storia. Ma è una storia nella quale Emilio Tini non ha mai rinunciato a tre pilastri fondamentali: il rifiuto del compromesso, l’azzeramento dello standard, il senso di sacrificio. Con la leggerezza tutta sua, con quella inflessibile voglia di fare, con l’instancabile lavoro che contende al tempo, Emilio Tini è diventato il fotografo che è adesso.

Luana Pioppi: