MONTE CUCCO – Beato chi c’era, verrebbe da dire. Quello di ieri al Pian di Spilli rimarrà certamente nei ricordi dei 1.400 spettatori ma anche di Manu Chao che ha dato il meglio di sé in un concerto acustico dalla grande intimità e dal forte coinvolgimento emotivo.
Rimarranno quel “Buonasera Montecucco” detto con totale compenetrazione con la natura di questo straordinario cantore del mondo, così come quell’enfatico “El viento vien, el viento se va‘” e le note di “Clandestino”, “Desaparecido”, “Bienvenida a Tijuana”. Per Suoni Controvento Manu Chao ha suonato nell’unica tappa umbra del suo “El Chapulín (che poi è una cavalletta che tostata diventa cibo prelibatissimo e tipico messicano ndr.) Solo – Manu Chao Acústico”, accompagnato da Luciano Falico e Mauro Mancebo. Un format, quello del festival umbro che ha particolarmente colpito Manu Chao non solo per la bellezza naturale del contesto dove ha cantato il suo mondo, ma anche per i principi legati all’ambiente e alla socialità, temi ai quali il cantautore è particolarmente sensibile.
Foto: Ylenia Pepe