Malakos, Topolino dedica sette pagine a colori al museo-polo scientifico più grande d’Europa

CITTA’ DI CASTELLO – Il numero di oggi 3479 di Topolino è particolarmente speciale: dedica infatti sette pagine dei suoi contenuti al museo-polo scientifico “Malakos”, il più grande d’Europa. Si tratta della seconda volta che accade. Foto, notizie e interviste ai protagonisti del museo, che rappresenta la collezione delle conchiglie delle “meraviglie” privata più grande d’Europa (oltre 600mila esemplari catalogati).

Nella rubrica “Topo Natura”, curata da Francesca Agrati (foto di Anna Fabrizi per Malakos e Adobe Stock) viene narrata la storia delle conchiglie delle meraviglie. “E’ stata veramente una bellissima sorpresa – afferma il Professor Gianluigi Bini, naturalista, biologo marino, malacologo di fama mondiale che ha fondato e visto crescere anno dopo anno il museo delle “meraviglie” – vedere che, su Topolino, ci sono state dedicate addirittura sette pagine. Sappiamo che la redazione di questo vero monumento culturale per tutti dai più piccoli ai più grandi, è sempre attenta alle segnalazioni dei suoi lettori che, per noi anonimi, vogliamo ringraziare infinitamente. Certo per noi e per Città di Castello, per il comune che ci sostiene da sempre ed ora con impegno rafforzato, questa è una bellissima pubblicità che, siamo sicuri, darà i suoi frutti.

Per il museo al quale ho dato vita, questo è anche un giusto riconoscimento per tutti i progressi fatti in questi anni d’intenso lavoro – prosegue il Professor Bini – sia per quanto concerne la ricerca scientifica, sia per la grande opera di divulgazione che fanno le mie straordinarie colleghe, la dottoressa, Debora Nucci, direttrice operativa del museo e responsabile del settore di educazione ambientale e la dottoressa Beatrice Santucci, da oltre un anno impegnata nella ricerca, che proprio in questi giorno sono al Museo di Parigi per il prosieguo di studi, ricerche con colleghi di tutto il mondo che assorbiranno quasi tutte le nostre energie per almeno tutta la prima metà del 2023. Il prossimo impegno di lavoro – ha concluso l’instancabile Professore – è già in calendario: uno studio sui molluschi abissali della Nuova Caledonia, sempre sui materiali del museo di Parigi, con il quale la relazione è sempre più stretta”.

 

 

Come accennato si tratta della seconda volta che “Topolino” presta attenzione al museo delle “conchiglie” più grande d’Europa: era già accaduto lo scorso anno a settembre nella pagina “Topo week”. Accanto alle “nuvolette” e storie del celebre “topo” della Disney, alle avventure di Minnie, Paperino, Pluto e Clarabella e gli altri simpatici personaggi, dunque un nuovo reportage questa settimana con il riferimento al museo delle conchiglie di Città di Castello ed invito a visitarlo. Soddisfazione è stata manifestata dal sindaco di Città di Castello e dagli amministratori comunali per questo ulteriore “riconoscimento e attenzione di un popolare settimanale a fumetti come Topolino nei confronti di una eccellenza di livello mondiale di cui tutta la città è orgogliosa”.

Il museo Malakos è la collezione privata di conchiglie più grande d’Europa, con circa 600mila esemplari catalogati. Il museo presso Villa Cappelletti è il frutto del lavoro decennale del biologo Gianluigi Bini, fiorentino di nascita ma tifernate d’adozione, che ha raccolto e studiato circa 15mila specie diverse, provenienti da ogni angolo del mondo, dal Polo Nord al Mare Adriatico. Il Museo. Malakos, a piano terra di Villa Capelletti, nel complesso del Centro delle tradizioni popolari “Livio Dalla Ragione” si compone di quaranta teche e quasi 3000 esemplari, disposti come un viaggio esplorativo del mondo attraverso le conchiglie di tutti i mari. Malakos ospita al suo interno anche un’imponente barriera corallina, ricostruita da materiali di un sequestro del corpo forestale dello stato con specie mai viste. .” Il polo scientifico, Museo Malacologico, “Malakos”, è aperto al pubblico dal martedì al venerdì: 10-12,30 e 15-17, il week-end e festivi fino alle 18. Chiuso il lunedì, il 25 dicembre e 1 gennaio.

Redazione Vivo Umbria: