Dalla “Madonna Benois” alla “Madonna col bambino”. Perugia sempre più al centro della storia dell’arte e la Galleria nazionale dell’Umbria fulcro delle iniziative museali più interessanti del momento. Dopo l’esposizione dell’opera giovanile di Leonardo da Vinci proveniente dal Museo dell’Ermitage – visitata da oltre 21.500 persone in soli 33 giorni d’esposizione e messa a confronto con il Perugino – ora un gradito ritorno proprio nella città da dove era stato rubato 30 anni fa.
È tornato infatti in Italia, a Perugia per la precisione, il dipinto su tavola “Madonna col Bambino”, attribuito al Pinturicchio, trafugato nel 1990 nel capoluogo umbro, finito all’asta a Londra e recuperato dai Carabinieri del Comando tutela patrimonio culturale. Un quadro, sparito dopo un furto commesso in un’abitazione privata, ritrovato tramite il monitoraggio delle aste e rientrato in Italia grazie all’opera di diplomazia culturale condotta dal Mibac. Questo capolavoro dal 10 agosto è in esposizione alla Galleria Nazionale dell’Umbria dove rimarrà fino al 26 gennaio. Poi con ogni probabilità potrà essere riconsegnato ai proprietari, dopo gli ultimi accertamenti di rito che ancora i Carabinieri stanno effettuando.
Una mostra che non suggella però solo un’operazione di recupero e riconsegna con una visibilità al vasto pubblico. Ma è anche una iniziativa che permetterà di studiare meglio l’opera per una finale, si spera, attribuzione. Resa nota da Raimond van Marle nel 1933 come opera di Fiorenzo di Lorenzo, la “Madonna col bambino” è stata poi assegnata a Bernardino di Betto detto il Pinturicchio da Carlo Volpe in una perizia redatta nel 1981 su richiesta dell’ultimo proprietario. Nel 1989 comparve infine come opera di Bartolomeo Caporali. Musei, quindi, non solo come luogo d’esposizione ma anche di ricerca e studio. Anche la Galleria nazionale dell’Umbria ha riscoperto questa capacità e funzione grazie al direttore Marco Pierini che, fresco di riconferma, fa tirare un sospiro di sollievo a chi ha potuto apprezzare il modo con il quale, tra tradizione e innovazione, ha gestito in questi suoi primi anni di direzione il principale museo della regione.
Proprio alla Galleria venerdì 9 agosto è stata presentata questa tempera su tavola (il quadro per il suo valore storico-artistico era recensito nella Banca dati delle opere d’arte da ricercare dei Interpol) e illustrate le attività di recupero nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato, il Generale Comandante dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, Fabrizio Parrulli, il direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, Pierini, e Marco Ricci, ministro plenipotenziario intervenuto su delega del Ministro per i beni e le attività culturali. Alberto Bonisoli, fermato a Roma da impegni istituzionali, non è potuto intervenire alla presentazione, accompagnata anche da una visita istituzionale alla Galleria. Ha però mandato un video-messaggio: “Sono contento che un nuovo pezzettino del nostro patrimonio culturale sia tornato nel nostro Pese e che sia possibile renderlo visibile a tutti i cittadini di Perugia e ai turisti. Visibile in questa fantastica Galleria dove prometto che appena avrò un minimo di tempo passerò per vederla di persona. È importante che il nostro Paese porti avanti nel modo più efficacie, costante e determinato possibile queste iniziative di diplomazia culturale”.
E sempre sulla “diplomazia culturale” ha messo l’accento anche Ricci, dichiarando che in questo modo “si restituiscono alle culture di appartenenza opere d’arte illecitamente sottratte e, allo stesso tempo, si contribuisce a promuovere un mercato dell’arte internazionale più etico e trasparente”. Attività di restituzione che – è stato poi sottolineato – viene svolta in collaborazione con il reparto specifico dei Carabinieri, grazie ad azioni di investigazione e recupero. “Da 50 anni – ha affermato il Generale Parrulli – svolgiamo questa attività ed ancora oggi i reati in questo settore sono tanti. Per questo motivo, oltre ad investigare, facciamo anche molta attività di sensibilizzazione pubblica. I Carabinieri sono appagati quando possono restituire alle comunità opere che gli appartengono”.
Per il direttore della Galleria Pierini è “lodevole” questa iniziativa perché “è bello che anche opere abituate da sempre a mostrarsi nell’intimità delle raccolte private possano godere di un pubblico più vasto”. Così infatti accadrà per qualche mese alla ‘Madonna col Bambino’ che, pertanto come anticipato prima, potrà anche essere confrontata, coinvolgendo una comunità di studiosi, con le altre opere di Pinturicchio e di Bartolomeo Caporali (altro autore a cui l’opera è stata attribuita in passato) presenti all’interno del museo.