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L’universo selvaggio di Daniele Mammarella

Neanche trentenne, è nato infatti a Pescara nel 1997, Daniele Mammarella è un chitarrista che con Wild universe è giunto alla sua terza pubblicazione.

La copertina dell’album

Nel 2019 infatti era uscito il suo debutto Past, present and let’s hope, seguito da Moonshine nel 2021; come i precedenti anche questo nuovo lavoro, disponibile dallo scorso 24 maggio, è pubblicato dall’etichetta Music Force.

Daniele è un chitarrista specialista nel fingerstyle che si è diplomato al Guitar College of London in Plectrum and pop rock Guitar nel 2016 ed è docente di Chitarra Moderna presso APM di Benedetto Conte (PE) e Music and Art International Academy di Giuliano Mazzoccante.

Ha partecipato a diversi manifestazioni vincendo nel 2020 il primo premio nel concorso fingerstyle nazionale cinese The Star of Magic su 163 partecipanti.

Nel 2020 ha suonato prima come ospite per due date in Abruzzo e poi come chitarrista turnista per Cisco Bellotti (ex Modena City Ramblers) per 4 date (Piazza Maggiore Bologna, Tuscany Hall Firenze, Parco Angeletti Bologna e Villa Tittoni Desio) tra cui l’evento Per gli invisibili con Gianni Morandi, Dodi Battaglia ed Alberto Bertoli

E’ stato inserito nella stagione ufficiale del Teatro Marrucino di Chieti, registrando un sold out, ed in quella di Musica al Tempio presso il Teatro Marcello di Roma.

Il suo album Wild universe si compone di 12 brani, dei quali ben 11 strumentali, per poco più di trenta minuti.

Wake up – Early in the morning, scelta come singolo, lo apre ed è appunto l’unico cantato, con un bel timbro, dal giovane chitarrista; a seguire Silent fields si avvale della partecipazione di Mario Sethl al violino creando un’atmosfera vicina alla musica medievale.

In Clio ecco la maestria del musicista; ottimo il contrappunto tra la ritmica ed il tema del brano; un secondo ospite lo troviamo in The meadow, si tratta di Christian Mascetta al bouzuki irlandese; ed in effetti chiudendo gli occhi ci si immagina verdi paesaggi del nord Europa.

I tre brani successivi vedono Mammarella esibirsi da solo; si tratta di Moonflow, Universe e Moonlight west, quest’aultimo dal ritmo un po’ più sostenuto, dove la sua tecnica unisce personalità e perizia; proprio in gamba.

Terzo ed ultimo ospite dell’album è un altro chitarrista, Reinis Jaunais, che accompagna l’abruzzese nella suggestiva Sky river; i due sembrano chiamarsi a vicenda in un’affascinante alternanza sonora.

Mancano all’appello le ultime quattro tracce: ed allora ecco Light leaves e le foglie richiamate dal titolo sembrano posarsi dagli alberi attorno all’ascoltatore; Windy pt. 2 è molto articolata si regge sul ritmo serrato del chitarrista grazie all’uso percussivo dello strumento; con The last Odyssey sembra di trasferirsi in territori mediorientali ed infine la breve Thank you! ha sentori tipici della tradizione popolare.

Qui il link di Spotify per l’ascolto di Wild universe; un ottimo lavoro che si ascolta in maniera scorrevole e conferma le grandi doti dell’artista pescarese.

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