PERUGIA – Stanno ripartendo tanti eventi in Umbria e tra questi anche interessanti iniziative culturali legate al mondo dell’arte. Nell’ambito proprio di questo spirito si è svolta domenica 26 luglio presso la meravigliosa cornice del Parco Acquarossa di Angelelli, a Gualdo Cattaneo la manifestazione MongolfierArt, organizzata da Mariolina Savino. In occasione del ‘Sagrantino cup 2020’ é stato ideato questo evento di pittura estemporanea legato al suggestivo volo delle mongolfiere in programma nella stessa giornata.
Nell’occasione si sono riuniti vari pittori pronti a cimentarsi con entusiasmo in una originale competizione ed il tutto ha avuto inizio dal mattino verso le 10 per poi seguire con pranzo conviviale e terminare così il tutto nel pomeriggio con la consegna delle opere e nomina dei vincitori decretati dalla giuria nominata per l’evento. Previsti anche dei premi per i primi tre classificati omaggiati con cesti di prodotti tipici offerti dal Parco Acquarossa FAlcinelli, cantina Bartoloni e Carapace Mac Art. Tra tutte le opere in gara si è fatta notare, per il primo posto, è stata la raffigurazione dell’artista Gianmaria Pierini. A molti l’opera vincitrice ha ricordato da subito un’altra opera del noto pittore Christian Schloe dal titolo “piacere di viaggiare”. Allora la domanda che sorge è se possa essere lecito che in un evento culturale presentato come pittura estemporanea collocato in uno scenario suggestivo come il volo delle mongolfiere nel Parco Acquarossa l’estemporaneità diventi non più frutto di genuinità e bravura dell’artista ma a mera copia di lavori realizzati già da altri affermati artisti. Per sua definizione il termine “estemporaneo” è ciò che nasce dall’ispirazione di un momento e,soprattutto, per l’arte che diventa connubio tra la sapiente manualità dell’artista e la sua improvvisazione nell’immediato. Ma nel riproporre una copia , seppur ben fatta, di altro artista – probabilmente di improvvisato – c’è ben poco.
Tra gli artisti era presente il noto pittore italo francese, Pascal Millucci , il quale ,riconosciuta l’opera copiata. ha provato, per un attimo , un senso di delusione per il diverso risultato di quella che sembrava essere definita “opera estemporanea” a quanto pare non più inedita ma un puro déjà vu. Per Pascal, ma non solo, ogni opera artistica deve essere unica e singolare, risultato di una continua ricerca di tecniche, materiali, strumenti e soggetti resa tale dall’estro creativo dell’artista che anela ad esprimersi seguendo l’istinto esclusivamente spontaneo . Inoltre , secondo Pascal, nel mondo dell’arte copiare non porta a crescita, innovazione che possano condurre a nuovi movimenti e tendenze. Andando a rispolverare qualcosa di già visto tutto questo viene meno e anche l’emozione nell’apprezzare un’opera che sappia della freschezza creativa dell’autore viene a mancare. E l’arte vive di pure emozioni. Resta il fatto che l’organizzazione, tramite Facebook, ha preso atto del fatto ammettendo di riconoscere l’errore commesso.
Nell’occasione si sono riuniti vari pittori pronti a cimentarsi con entusiasmo in una originale competizione ed il tutto ha avuto inizio dal mattino verso le 10 per poi seguire con pranzo conviviale e terminare così il tutto nel pomeriggio con la consegna delle opere e nomina dei vincitori decretati dalla giuria nominata per l’evento. Previsti anche dei premi per i primi tre classificati omaggiati con cesti di prodotti tipici offerti dal Parco Acquarossa FAlcinelli, cantina Bartoloni e Carapace Mac Art. Tra tutte le opere in gara si è fatta notare, per il primo posto, è stata la raffigurazione dell’artista Gianmaria Pierini. A molti l’opera vincitrice ha ricordato da subito un’altra opera del noto pittore Christian Schloe dal titolo “piacere di viaggiare”. Allora la domanda che sorge è se possa essere lecito che in un evento culturale presentato come pittura estemporanea collocato in uno scenario suggestivo come il volo delle mongolfiere nel Parco Acquarossa l’estemporaneità diventi non più frutto di genuinità e bravura dell’artista ma a mera copia di lavori realizzati già da altri affermati artisti. Per sua definizione il termine “estemporaneo” è ciò che nasce dall’ispirazione di un momento e,soprattutto, per l’arte che diventa connubio tra la sapiente manualità dell’artista e la sua improvvisazione nell’immediato. Ma nel riproporre una copia , seppur ben fatta, di altro artista – probabilmente di improvvisato – c’è ben poco.
Tra gli artisti era presente il noto pittore italo francese, Pascal Millucci , il quale ,riconosciuta l’opera copiata. ha provato, per un attimo , un senso di delusione per il diverso risultato di quella che sembrava essere definita “opera estemporanea” a quanto pare non più inedita ma un puro déjà vu. Per Pascal, ma non solo, ogni opera artistica deve essere unica e singolare, risultato di una continua ricerca di tecniche, materiali, strumenti e soggetti resa tale dall’estro creativo dell’artista che anela ad esprimersi seguendo l’istinto esclusivamente spontaneo . Inoltre , secondo Pascal, nel mondo dell’arte copiare non porta a crescita, innovazione che possano condurre a nuovi movimenti e tendenze. Andando a rispolverare qualcosa di già visto tutto questo viene meno e anche l’emozione nell’apprezzare un’opera che sappia della freschezza creativa dell’autore viene a mancare. E l’arte vive di pure emozioni. Resta il fatto che l’organizzazione, tramite Facebook, ha preso atto del fatto ammettendo di riconoscere l’errore commesso.