È tempo di bilanci per il Love Film Festival sesta edizione. Una manifestazione che quest’anno, comprensibilmente, è andata incontro a molteplici cambiamenti e si è svolta negli studi di Tef channel con dirette sulle piattaforme social del Festival e delle istituzioni ospitate.
Il direttore artistico Daniele Corvi si è detto soddisfatto per un’edizione che è andata oltre le sue rosee aspettative. «Sarebbe stato già un successo riuscire a svolgerla», dice nel comunicato stampa, «ma siamo andati ben al di là delle più rosee previsioni. Questa edizione mi rimarrà nel cuore, perché siamo arrivati a tantissima gente». In effetti un pregio sia dei mezzi digitali che della televisione è quello di poter arrivare a più pubblico senza per forza doversi limitare alla capienza della sala o, peggio, alle nuove normative igienico-sanitarie. Nella situazione non certo rosea, gli eventi da remoto potrebbero aver consentito una buona risposta di pubblico e un conseguente processo di audience development avvicinando al cinema, in generale, e al Love Film Festival, in particolare, il pubblico prima disinteressato o poco motivato.
Anche il panorama politico umbro ha applaudito alla manifestazione appena conclusa. Paola Agabiti, assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Umbria, ha parlato di «un incoraggiamento all’intero settore dello spettacolo» e di una conferma di qualità per l’organizzazione del LFF attraverso la «presenza di tanti protagonisti del cinema italiano e non solo». L’assessore alla Cultura di Perugia Leonardo Varasano che ha spinto molto per portare a casa l’edizione, sottolinea un grande «spirito di adattamento» nel difficile contesto di attuazione. Infine Francesca Vittoria Renda, consigliere comunale delegato al cinema nel capoluogo umbro, lancia segnali di ottimismo per la futura Umbria Film Commission che partono proprio dagli ospiti del Festival. «Sono venuti grandi personaggi», dice, «che ci hanno promesso che torneranno in Umbria per dare il loro contributo al nostro cinema che già esiste ed è fatto di grandi professionisti».
Ricordiamo, infine, i premiati con il Grifone d’oro
Miglior film “Maria Angela Palazzo” per A Tor Bella Monaca non piove mai (2019) di Marco Bocci
Miglior regista “Roberta Balducci” a Marco Bocci per A Tor Bella Monaca non piove mai (2019)
Miglior attore “Alberto Sordi” per Fortunato Cerlino protagonista in I Liviatani. Cattive attitudini (2020)
Miglior documentario “Gerardo Dottori” per Il terremoto di Vanja di Vinicio Marchioni (2019)
Miglior corto “Sandro Penna” per Omelia contadina (2020) di Alice Rohrwacher e JR