Loreno, piccola frazione sul crinale del monte a sentinella della Valle del Nera

FERENTILLO – I luoghi fantastici della Valnerina sono numerosi. Antichi borghi pieni di storie e tradizioni sono da valorizzare, amare e vivere sempre, non solo in periodi estivi ma in ogni stagione: con il caldo, il sole la neve e il gelo. Loreno e uno di questi luoghi ricchi di fascino, silenzio, aria salubre, natura incontaminata.
Loreno, una decina di case. Qui ancora si possono scorgere i segni, sulle case e sugli stipidi  delle porte le glorie passate. Feudo indiscusso insieme a Nicciano, dell’Abbazia di San Pietro in Valle, dominio della potente famiglia spoletina degli Ancaiani che governava il territorio in questo versante dell’Umbria sud.
Loreno è una frazione del comune di Ferentillo con ormai pochissimi residenti. Da sempre la sua economia è basata su allevamento e agricoltura. In estate si popola di villeggianti. Molte le abitazioni recuperate e riportate al loro originario splendore. Qui e il percorso naturale per raggiungere  versante della Valnerina sia la stessa abbazia di San Pietro in valle che il monte Solenne passando per il fitto bosco di abeti, frassino e lecci. Il luogo e spettacolare. Qui è conservata una singolare chiesa romanica,
dedicata a San Giovanni Evangelista, recuperata  negli anni settanta da parte di amici  in memoria  dell’avvocato ternano Zingarelli. Tutta realizzata in pietra locale. Facciata a capanna, campaniletto a vela con due fornici che racchiudono due melodiose campane del  XVII secolo, portale semplice in pietra architrave sorretto da due piccole mensole e abside semicircolare (nella foto).
Nell’ interno conserva nell’abside frammenti di affreschi rinascimentali  della scuola di Giovanni di Pietro detto Lo Spagna raffiguranti storie della Madonna su uno sfondo della vallata sottostante e la rocca del Paese di Ancaiano. Affreschi che meriterebbero un consolidamento urgente. Qui è conservata una wesperbilden (Madonna con Cristo morto di imitazione tedesca) realizzata  in pietra risalente al XIV secolo. Bella, suggestiva, semplice, l’edificio era fino a qualche anno fa ambito dalle giovani coppie per celebrare il loro matrimonio. Pace e silenzio, come detto, regnano da secoli su questa altura.
Sopra l’abitato lo sperone di roccia, detto “le penne” (nella foto), dove si può scorgere nel versante sud la vallata con il fiume Nera, le rocche di Precetto e Matterella.
In cima, su in punto strategico,  tracce di antichissime costruzioni: probabile tempio pagano o forse un castelliere longobardo.
Insomma, trascorrere qualche ora in questo luogo giova sicuramente al corpo e allo spirito. Non perdete mai queste occasioni di  giornate assolate per scoprire le bellezze della Valnerina, i suoi panorami, la sua storia e, ovviamente, la gastronomia:  ricotta, formaggi, pregiate carni di animali salumi, prosciutti, ma anche tartufo e funghi, asparagi, carni genuine di mucche e vitelli che si nutrono dei foraggi  dei verdi pascoli incontaminati.
Carlo Favetti: Nato a Ferentillo, ho pubblicato saggi d'arte, volumi di storia e libri di poesie. Ho collaborato con il Corriere dell'Umbria dal 1998 al 2010 e poi con il Il Giornale dell'Umbria. Nel 1993 ho fondato l'associazione culturale Alberico I Cybo Malaspina.