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L’opposizione in Regione fa la voce grossa sui vaccini: “Incomprensibile iniziare dai più giovani e non dai più fragili”

 PERUGIA – Raccolti anche dal Palazzo disagio, perplessità, incomprensione di chi ne sta fuori. In attesa. Sperando nella funzione salvifica di un vaccino che ormai, a quanto pare di capire, è l’unico in grado di tamponare problemi endemici e recenti della sanità umbra. Movimento 5 Stelle, Partito democratico e Misto intervengono oggi su “organizzazione del piano vaccinale per gli over 80, mancata costituzione dei team vaccinali per le somministrazioni a domicilio e incomprensibile inizio della vaccinazione over 80 dai più giovani e non dai più fragili”.

Questo all’indomani, va pur detto, di una discussione assembleare che ha portato alla risoluzione unanime sul quadro sanitario regionale. Forse nel dibattito dovevano essere inseriti, e nel caso approvati, argomenti ancor più cogenti.

I consiglieri dell’opposizione Thomas De Luca (M5S), Michele Bettarelli, Tommaso Bori, Simona Meloni, Fabio Paparelli, Donatella Porzi (Pd), Vincenzo Bianconi (Misto) sottolineano come “da tempo denunciamo simili carenze e mancanze e ci chiediamo come mai la Giunta regionale abbia scelto di avviare le prenotazioni in grave ritardo rispetto alle altre Regioni. In Umbria – osservano – soltanto i nati nel 1940/41 potranno prenotare il vaccino a cominciare dal 12 febbraio, prenotazioni che erano state annunciate per la settimana precedente. Questo succede nella nostra regione mentre altrove hanno già cominciato le somministrazioni”.

Molto grave – continuano – che la Giunta abbia ammesso, candidamente, che questa scelta derivi dalla mancata costituzione dei team per le vaccinazioni a domicilio. Va contro quanto scritto nel Piano Vaccinale, secondo cui si sarebbe iniziato dai più fragili, invece si è scelto di vaccinare per primi soltanto chi è in grado di recarsi autonomamente presso le strutture dedicate. Cioè gli over-80 in buone condizioni di salute che saranno in grado di spostarsi, non certo i più a rischio o i più anziani. Come mai – concludono – una persona nata nel 1938 al momento non può neppure prenotare il vaccino? È soltanto l’ultimo paradosso della gestione dell’emergenza pandemica in Umbria, frutto delle carenze organizzative della Giunta regionale”.

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