L’omogenitorialità e un figlio di 16 anni che vive i pregiudizi sulla sua famiglia: è il “Filo invisibile” con Filippo Timi

PERUGIA – “Le cicatrici sono positive. Rendono una persona unica”: è uno dei tanti messaggi che il film Il filo invisibile, diretto da Marco Simon Puccioni, porta con sé. Interpretato dal perugino, Filippo Timi, insieme a Francesco Scianna e Francesco Gheghi, quest’ultimo giovane rivelazione, è approdato al cinema solo dal 21 al 23 febbraio, e debutterà su Netflix il prossimo 3 marzo. Al cinema Zenith di Perugia, domani, l’ultima proiezione alle 21.30.

 

 

Un film che affronta il tema complesso e articolato della famiglia formata da due genitori dello stesso sesso e da un figlio adolescente e parla di fili invisibili che muovono e avvolgono le relazioni. In particolare, la storia racconta di un ragazzo di 16 anni, Leone, e dei suoi due papà, Simone e Paolo. Leone, è nato in California grazie a Tilly (Jodhi May), che lo ha portato in grembo per 9 mesi, affidandolo quindi alle cure dei suoi genitori. Cresciuto in Italia, ha vissuto direttamente le lotte per i diritti dei suoi genitori, come pure i pregiudizi sulla sua famiglia. Il ragazzo è impegnato in una sorta di video diario-scolastico sulla famiglia, con l’aiuto di Jacopo, il suo migliore amico, quando, d’improvviso, tutto cambia: Paolo scopre che Simone lo tradisce da due anni e l’equilibrio, quel sottile equilibrio che è alla base di ogni famiglia, viene meno. E Leone, nel frattempo, cerca di vivere la sua vita, resa ancora più bella e, allo stesso tempo, complicata da Anna, una sua coetanea e compagna di classe, di cui si innamora.

 

 

Fili invisibili e crepe nelle relazioni di ogni giorno e persino in noi stessi che sono difficili da gestire ma, come ha detto in una intervista lo stesso Filippo Timi, “dobbiamo abbracciare le nostre fragilità”.

L’altro messaggio del film è, infatti, che “occorre capire prima se stessi, per poi avvicinarsi agli altri”: “Abbracciare la propria ferita – ha dichiarato sempre in una intervista, Timi – fa la differenza. Abbracciare la parte fragile di sé, fa la differenza”.

Un film estremamente attuale, tutto da scoprire, capace di regalare momenti di grande ilarità, unitamente ad altri di profonda riflessione sul nostro essere e sul nostro vivere quotidiano, il tutto in maniera originale e delicata.

Naighi

Redazione Vivo Umbria: