TERNI – Si avvicina giugno e con lui il fatidico giorno 17, l’inizio di un’esame di maturità diverso dai precedenti, un’esame composto esclusivamente da un maxi orale strutturato in cinque parti (elaborato su un argomento delle materie di indirizzo, discussione di un breve testo di letteratura italiana, discussione interdisciplinare su un argomento assegnato dalla commissione, esposizione dell’esperienza PCTO, Cittadinanza e Costituzione). Una maturità figlia del Covid-19 che divide gli animi: chi afferma che sia più semplice, chi è contrario e addirittura chi firma una petizione online per chiedere l’annullamento dell’esame.
“È stato – racconta invece Diletta Palazzesi, studentessa dell’ultimo anno sempre del liceo classico Gaio Cornelio Tacito – una soluzione un po’ precaria e abbozzata per evitare di escludere la possibilità di fare l’esame. Abbiamo salvato quest’orale, che percepisco come non molto chiaro e un pochino abbozzato, non è una critica ovviamente è solo come mi è sembrato. Allo stesso tempo però la valutazione dev’essere la stessa, deve partire da inizio anno, un ripasso di tutte le materie in maniera costante. A noi per esempio è stato affidato un tema per quello che è l’elaborato. A me è capitato l’Eros, l’amore, e da lì partiranno eventuali collegamenti con altre materie che ovviamente dovranno essere poi a discrezione dei docenti. Io cercherò comunque di farmi un’idea della gamma delle tematiche che potranno essere affrontate, quindi da un punto di vista della preparazione non mi preoccupo. Quello che invece mi ha preoccupato finora era l’inconsapevolezza di come si sarebbe svolto e la poca chiarezza, ma per il resto spero di aver adottato finora e che continuerò ad adottare un metodo per poter portare avanti l’esame nel miglior modo possibile”.
Due risposte sintetiche quelle di questi ragazzi del classico che ci permettono di vedere come, malgrado le preoccupazioni, siano pronti ad affrontare con fare stoico l’esame.
Una testimonianza ottimista che pone però l’accento su come per questi maturandi non ci sia solo un esame diverso, ma anche la perdita di molti momenti insieme, gli adii che tutti in passato si sono potuti dare con l’ultima gita di fine anno oppure con i 100 giorni.
“L’esame è una tappa importante – afferma Anna Sgrignani, studentessa dell’ultimo anno sempre del liceo scientifico Renato Donatelli – della nostra vita e diciamo che quello che ci troveremo ad affrontare a giugno è sicuramente più facile se non si considera la situazione in cui ci troviamo al momento. Purtroppo la didattica a distanza non permette, come dovrebbe, di seguire le lezioni tranquillamente a causa dei ripetuti problemi di connessione e delle lezioni dimezzate. In ogni caso sicuramente fare solo l’orale rappresenta una soluzione congeniale nella situazione in cui sfortunatamente ci troviamo. D’altro canto però non fare le prove scritte credo sia una grande perdita, soprattutto per tutti quegli studenti che le trovano più congeniali rispetto all’orale, inoltre la prova scritta è ciò a cui ci siamo preparati di più lungo il triennio, visto anche i cambiamenti avvenuti lo scorso anno. Diciamo che non trovo totalmente negativa l’idea dell’orale, trovo solo molto lenti i tempi di comunicazione, noi da pochissimo abbiamo saputo come si articolerà davvero questa prova ed è stato proprio questo a rendere tutta la situazione più angosciante da parte di noi studenti. Per l’orale già sto raccogliendo materiale per l’organizzazione dell’elaborato di cui so già il tema e ciò su cui mi voglio concentrare, stessa cosa vale per la relazione del percorso PCTO. Inoltre sto pensando ai possibili temi che possono essere soggetto della trattazione del percorso trasversale cercando il più possibile di fare collegamenti. I nostri professori ci stanno dando una mano non indifferente, infatti stanno svolgendo delle lezioni di ripasso, nelle quali ci danno idee su come collegare le varie materie, inoltre stiamo anche affrontando più approfonditamente cittadinanza e costituzione, oggetto d’esame”.
Quattro studenti e quattro punti di vista che se da una parte fanno comprendere qualcosa in più sull’esame dall’altro fanno emergere tutto il lato umano di questi ragazzi che si ritrovano tutti legati da una maturità comune.