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"Lo squillo del corno" al festival di musica classica di Castiglione del Lago

CASTIGLIONE DEL LAGO – La sedicesima edizione del Festival di Musica Classica di Castiglione del Lago, diretto da Marzia Crispolti Zacchia, sarà inaugurata giovedì 20 agosto da un originale concerto di Gabriele Ricci, “dottore in corno”. Con inizio alle ore 18, nella nuova e suggestiva collocazione dei Giardini del Pomarancio nella Rocca Medievale, Ricci, ventunenne umbro di Marsciano, sosterrà quasi da solo, ma con il decisivo supporto dello splendido divulgatore di musica Stefano Ragni, il peso di una serata che apre una serie di cinque proposte nuove ed estremamente interessanti per il pubblico castiglionese.

Gabriele Ricci

Stefano Ragni

Gabriele Ricci, figlio di un cornista, ha seguito le orme paterne, diplomandosi al Morlacchi sotto la guida di un maestro come Marco Venturi. «Lo strumento che ha scelto – spiega il maestro Stefano Ragni – viene dall’antichità più ancestrale: lo suonava il biblico Jubal, come ricorda una formella della facciata del duomo di Orvieto. I romani lo usavano nelle legioni come segnale di guerra (Colonna Traiana): da sempre lo si utilizza nella caccia come richiamo. Entrato in orchestra fin dal primo Settecento ha avuto un ruolo di sostegno per il suo timbro docile, duttile e vigoroso. Mozart ha scritto una serie di concerti, Beethoven gli ha dedicato una sonata giovanile, Brahms e Wagner lo hanno esaltato nelle loro compagini sinfoniche, Richard Strauss, figlio anche lui di un cornista, ha firmato due concerti che sono un vertice della letteratura specifica». Laureato in biotecnologia nell’ateneo perugino, Ricci ha conseguito anche una laurea in discipline musicali all’Istituto Franci di Siena, discutendo, sotto il magistero di Gabriele Falcioni, una tesi dal titolo “Il corno a macchina, l’invenzione, la tecnica e la sua influenza sul repertorio”.

Beethoven

Dialogando con il maestro Stefano Ragni, professore della Università per Stranieri, Ricci eseguirà alcuni numeri del prezioso repertorio del suo strumento, a cominciare dal “Rendez vous de chasse” di Rossini. Seguiranno due rarissime melodie delle Alpi, originariamente destinate allo strumento caro agli alpigiani svizzeri. Il grande repertorio romantico entrerà in scena col coro dei pellegrini dal Tannhauser di Wagner e il coro di cacciatori dal Freischutz di Weber. Il Bach della prima suite dall’originale per violoncello sarà seguito dal Notturno del padre di Richard Strauss, Franz. Raro esempio di successione padre-figlio. Non poteva mancare un omaggio al grande Ennio Morricone che sarà presente con due temi suggestivi, quello di Gabriel da Mission e la colonna sonora di Nuovo Cinema Paradiso. Chiuderà un blues del brasiliano Ricardo Maturino.

Il Festival di Musica Classica è organizzato seguendo le regole e i protocolli previsti per gli spettacoli all’aperto, al fine di prevenire i rischi di contagio.

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