TRASIMENO – Sì, 007. Per l’efficacia della missione portata a termine brillantemente. Linea Verde è, del resto, una trasmissione che da cinquant’anni vedi puntualmente se hai a che fare con la terra. Se hai amore per i luoghi che producono. Che hanno storia, eredità da mostrare con orgoglio opportuno, motivato. Non da tifosi, dunque, ma da umbri ci è piaciuta la trasmissione di oggi. Una perlustrazione su ciò che circonda il “Lago nostrum” che ha acque grazie alle quali naviga attorno e dentro lidi anche tormentosi e tormentati. Ma unici. Dunque, gonfiamo in questa domenica uggiosa.
“Il futuro – è scritto in una nota stampa di Linea Verde – ha un cuore antico; negli ultimi anni si sta sempre più affermando la consapevolezza che la vera innovazione non consiste nel rinnegare le concezioni e le pratiche dei nostri antenati, ma nel valorizzarle e interpretarle creativamente. È così che in Umbria, regione verde per eccellenza, ci mettiamo alla ricerca di antiche tradizioni che sono ancora oggi risorse economiche, ragioniamo sui cambiamenti irreversibili, ci occupiamo di aziende che hanno scelto protocolli ecologici, di biodiversità nei contesti naturali, di giovani imprenditori che cercano nuove strade per valorizzare il loro territorio”.
Beppe Convertini e Ingrid Muccitelli si sono ben orientati tra i colori dell’autunno collinare, “zoommando” col drone sul “Carapace”, la cantina-opera d’arte di Arnaldo Pomodoro a Bevagna, passando fra le trasparenze artigianali della già menzionata tradizione del vetro di Piegaro, sottolineando la tradizione famosa nel mondo delle ceramiche di Deruta per arrivare all’allevamento di bisonti a Panicale.
La Rai siamo noi, al di là di spot e logiche commerciali. Ci deve rappresentare. Linea Verde lo ha fatto, oggi, davvero bene.